Il professore ordinario di Igiene e medecina preventiva Pier Luigi Lopalco all’Università di Pisa, nonché epidemiologo a capo della task force pugliese per l’emergenza coronavirus, ha dedicato al ruolo dei bambini nella trasmissione del covid-19, un articolo pubblicato su ‘Medical Facts’.
Pierluigi Lopalco, che nei giorni scorsi ha lanciato il suo invito ai cittadini a scaricare l’app Immuni, scrive che “Uno studio tedesco conferma che la carica virale nei bambini e negli adolescenti non è significativamente inferiore a quella degli adulti. Sappiamo per certo che i bambini, soprattutto al di sotto dei 9 anni, esprimono l’infezione in maniera asintomatica o con forme di malattia generalmente lieve”.
Poi Lopalco aggiunge: “Ancora non sappiamo bene, però, quale sia il ruolo dei bambini nel sostenere la trasmissione del virus. Questo è dovuto a diverse ragioni: molto spesso i bimbi sono coinvolti nei focolai come casi secondari, in quanto i focolai studiati sono quasi sempre a partenza da adulti. Inoltre, difficilmente è stato possibile documentare cluster a partenza da bambini, visto che le scuole sono state chiuse precocemente quasi dappertutto nelle fasi iniziali dell’epidemia”.
Tutto ciò, secondo l’epidemiologo, “ha potuto anche portare a sottostimare il ruolo dei bambini nell’innescare focolai intrafamiliari“.
Lopalco ha poi approfondito i dettagli dello studio: “Un recente studio tedesco, guidato dal gruppo di Christian Drosten, dimostra come in un campione di 3.303 pazienti positivi al coronavirus, la carica virale nei bambini e negli adolescenti non è significativamente inferiore a quella degli adulti”.
Secondo gli autori, ha riassunto l’esperto italiano, i bambini “hanno raramente forme gravi di malattia, ma, se s’infettano, esprimono lo stesso potenziale di contagiosità degli adulti. È un’ulteriore evidenza che cerca di gettare luce sulle dinamiche di infezione e trasmissione del virus fra i bambini, soprattutto in preparazione alla riapertura delle scuole a settembre. Fino a oggi, in base alle evidenze scientifiche raccolte, la cautela è comunque ampiamente giustificata“.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Fotolia