VLADIMIR PUTIN
VLADIMIR PUTIN

Potenti bombardamenti si sono registrati nella notte nei sobborghi di Kiev, dove lungamente hanno suonato le sirene che hanno anche squarciato la notte a Leopoli, Cherasky, Charkiv e in altre città. L’avvicinamento delle forze russe alla capitale dell’Ucraina è testimoniato anche da alcune immagini satellitari che hanno mostrato perfino l’uso di artiglieria pesante.

“Il grosso delle forze terrestri russe si trova a circa 25 chilometri dal centro di Kiev”. Lo riferisce il ministero della Difesa britannico, citando l’intelligence, secondo cui continuano gli scontri a nordest della capitale ucraina. Il ministero riferisce poi che, oltre a Kiev, restano accerchiate le città di Kharkiv, Sumy, Mariupol e Chernihiv, che continuano a subire “pesanti bombardamenti”.

Le autorità ucraine accusano la Russia di raid a Mykolaiv, dove sono stati danneggiati un ospedale per la cura di malati oncologici e alcuni edifici residenziali, anche se nessuno tra le centinaia di pazienti presenti nel nosocomio è rimasto ucciso nell’attacco, ma che comunque si configurano crimini di guerra da parte di Vladimir Putin.

I servizi d’emergenza ucraina, attraverso il loro canale Telegram, hanno affermato oggi che a Charkiv sono stati recuperati i corpi di cinque persone, tra le quali due bambini, uccisi da un bombardamento russo che ha colpito una zona residenziale. Lo riporta il Guardian.

Gli Stati Uniti – afferma il ministro dell’Energia americano, Jennifer Granholm – restano “preoccupati dalle sconsiderate azioni della Russia e dalle violazioni dei principi di sicurezza nucleare” sottolineando che il fatto che Mosca stia violando i principi di sicurezza “è inaccettabile e gli attacchi che mettono a rischio la sicurezza in Ucraina e al di là devono fermarsi”.

Ulteriore tensione è creata dal reclutamento di una nuova brigata di mercenari messa in atto dalla Russia sui social media.

Intanto il Jerusalem Post rivela che il premier israeliano Naftali Bennett avrebbe raccomandato a Volodymyr Zelesnky di accettare l’offerta di Vladimir Putin di arrendersi per metter fine alla guerra. Il presidente ucraino, che avrebbe però rifiutato in quanto la proposta includeva molti sacrifici per il suo popolo, è tornato successivamente a rimarcare su Facebook che “le azioni degli invasori russi saranno equiparate a quelle dei terroristi dello Stato Islamico“.

Proseguono anche le sanzioni contro gli oligarchi russi: congelati gli investimenti in hedge fund americani di Roman Abramovich, dopo le misure che lo hanno colpito. Il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato anche ulteriori misure contro i membri del consiglio di amministrazione di Novikombank e ABR Management. Nel mirino sono finiti Yuri Kovalchuk, KirillKovaluch, Dmitri Lebedev e Vladimir Knyagin di ABR Management. I quattro componenti del cda di Novikombank colpito sono la presidente Elena Georgieva, German Belous, Andrey Sapelin e Dmitri Vavulin.

Bloccata a Trieste l’imbaracazione “Sy A” del valore di circa 530 milioni di euro riconducibile all’oligarca russo Andrey Igorevich Melichenko.

Il conflitto in Ucraina ha sempre maggiori risvolti economici. Gli Stati Uniti hanno infatti vietato le importazioni di bevande alcoliche, pesce e diamanti dalla Russia. Mettendo di fatto il divieto a vodka russa e caviale. “Il mondo libero si è unito contro Putin”, ha sottolineato Biden, annunciando le nuove misure contro la Russia. Gli Usa hanno revocato alla Russia la clausola di nazione più favorita, mettendo fine a rapporti commerciali normali e aprendo a dazi pesanti sui prodotti.

“Adotteremo un quarto pacchetto di sanzioni”, ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Sulla crisi è nuovamente intervenuto anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Putin non vuole la pace – ha detto – il suo piano sembra essere un altro. Io mi auguro che al più presto si arrivi ad uno spiraglio e noi faremo di tutto affinché Ucraina e Russia arrivino a parlarsi, purché sia preservata la dignità dell’Ucraina”.

Sempre in campo economico, il cancelliere tedesco Scholz ha detto che l’Europa “non fermerà le importazioni nel campo dell’energia, ma usciremo da questa dipendenza”. Per Berlino, “è una decisione consapevole, giustificata e comprensibile” e c’è “unità” sulle sanzioni alla Russia tra i leader europei. “L’Europa non può prendere le stesse misure” di Usa e Canada, ha sottolineato Scholz, aggiungendo che l’Ue intende continuare “a spingere su sanzioni che hanno un impatto diretto sulle opportunità di sviluppo economico della Russia, incluse quelle finanziarie”.

“Siamo pronti a discutere di alcuni modelli non Nato”. Così il capo negoziatore ucraino David Arakhamia, intervistato da Fox News alla vigilia dei nuovi colloqui con Mosca, che aggiunge: “Ad esempio, potrebbero esserci garanzie dirette da diversi paesi come Stati Uniti, Cina, Regno Unito, forse Germania e Francia. Siamo aperti a discutere di queste cose in una cerchia più ampia, non solo nelle discussioni bilaterali con la Russia, ma anche con altri partner”.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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