I due capistazione di Corato e Andria sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario​.

Dopo il terribile incidente avvenuto due giorni fa sulla linea ferroviaria Bari-Nord, che collega Barletta al capoluogo pugliese, c’è tanta rabbia per un dramma che poteva essere evitato. Sono 23 le vittime accertate e identificate dello scontro fra i due convogli, e i nomi dei capotreni sono solo i primi di una lista destinata inevitabilmente ad allungarsi.

L’inchiesta dovrà ora concentrarsi su tre aspetti principali: la dinamica, le responsabilità e il motivo dei ritardi nell’ammodernamento della linea che dopo Ruvo di Puglia, verso Nord, è ancora a binario unico, nonostante i fondi messi a disposizione.

Intanto, il procuratore aggiunto del Tribunale di Trani, Francesco Giannella, ha detto che “è stato creato un pool di cinque sostituti che si occuperanno a vari livelli di questa indagine”.

“Al di là della ricostruzione della dinamica dell’incidente – ha aggiunto ancora il procuratore – che è già piuttosto complicata e questo verrà fatto nelle prossime giornate da parte della Polizia ferroviaria, ci sono anche da verificare altre circostanze importanti di cui tutti peraltro parlano. Non è un mistero che ci si interroghi sui livelli di sicurezza e anche sui finanziamenti che sarebbero stati erogati per l’ammodernamento, il miglioramento, il raddoppio, la messa in sicurezza di questa linea. Con più fatica e più tempo sarà necessario indagare anche su questo”.

“E’ evidente che il treno che è partito per secondo, non doveva partire. Il perché sia successo lo stiamo verificando”, ha detto Giannella, incontrando i giornalisti al termine del vertice con gli investigatori in Procura, sottolineando che quello dell’errore che si è verificato sulla linea Corato-Andria e che ha provocato l’incidente non è il solo filone su cui si indaga.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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