L’1 settembre 1923 nasce a Brockton, Francesco Rocco Marchegiano; il padre Pierino arriva dall’Abruzzo, mentre mamma Pasqualina è nata in provincia di Benevento.
Pierino e Pasqualina mettono su famiglia a Brockton, una cittadina nei pressi di Boston, dove Pierino fa prima il fabbro e poi il calzolaio, ma deve fare i conti con gravi problemi ai polmoni, ricordo della I Guerra Mondiale, dei combattimenti in Francia e dei gas utilizzati in larga misura sui campi di battaglia.

Francesco Rocco ad appena un anno rischia di morire a causa di una polmonite, ma la supera e cresce; quando nel 1929 scoppia la grande crisi, le cose si fanno dure per la famiglia Marcheggiano; quando poi è costretto a lasciare la scuola per mettersi a lavorare e racimolare qualche spicciolo, fa un po’ di tutto, dal lavapiatti al pulire i giardini o spalare la neve, la povertà è una brutta cosa ed anche quando sarà ricco e famoso, non dimenticherà quei giorni.

Intanto, ormai ragazzo, lavora in un cantiere e si irrobustisce, iniziando ad esibirsi, sotto falso nome, contro il fratello; i soldi sono sempre pochi, ma è meglio restino tutti in famiglia piuttosto che dividerli con qualcun altro; il “giochino” va avanti sino a quando, un giorno in cui il fratello lo colpisce un po’ troppo forte facendolo diventare una furia e solo le urla “sono tuo fratello” lo fanno tornare in se, ma anche svelare l’inghippo.

E’ durante la II Guerra Mondiale, in una scazzottata in Inghilterra tra soldati americani ed australiani, che scatta l’idea del pugilato e, tornato in Patria, per Francesco Rocco inizia una straordinaria carriera.
Nel 1947 Marchegiano, che nel frattempo ha sposato Barbara Cousins, una ragazza di origini irlandesi conosciuta durante il servizio militare in Virginia, passa professionista e vince per KO il suo primo incontro, contro Lee Epperson, lo stile non è il suo forte ed oltre tutto è piuttosto piccolo, tanto che il suo allungo è inferiore a quello di tutti i pesi massimi dell’epoca, però i suoi colpi sono micidiali per potenza e precisione, dei magli che si abbattono inesorabili sui suoi avversari.

La fama cresce con le vittorie ed arriva anche il momento di cambiare le proprie generalità, dato che non è poi così facile pronunciare Francesco Rocco Marchegiano; nasce così Rocky Marciano , “The Brockton Blockbuster” ( il bombardiere di Brockton).
Dopo diciassette incontri vinti ed una pausa causata da dolori alla schiena, Rocky si trova di fronte un altro italo-americano, Carmine Vingo, pugile dal KO facile ed a cui Rocky rende ben 15 centimetri in altezza, 178 contro ben 193.
L’incontro è durissimo, ma alla sesta ripresa l’avversario è a terra e poi in ospedale in coma; anche Rocky finisce all’ospedale, ma si riprende presto e dopo tre mesi è nuovamente sul ring; altri combattimenti, altre vittorie e nel 1951 Rocky incrocia i guantoni con quello che è stato il suo idolo, l’ormai anziano Joe Louis, che finisce al tappeto all’ottavo round, dopo un pugno micidiale di Rocky. L’incontro finisce lì, ma da quel momento inizia l’amicizia tra i due e marciano aiuterà moltissimo il vecchio Joe, caduto in disgrazia finanziaria e fisica.

Nel 1952 arriva finalmente l’ora di combattere per il titolo, affrontando quel grande pugile che è Jersey Joe Walcott, forte sia fisicamente che tecnicamente; il campione inizia alla grande e lo sfidante va a terra nel primo round e per di più è ferito all’arcata sopraciliare sinistra (per cui occorreranno quattordici punti di sutura), per Rocky si fa davvero dura.
Walcott sembra dominare e Marciano non riesce a portare i suoi soliti colpi, sino alla ripresa tredici, quando entra nella guardia dell’avversario, in quel momento nettamente in vantaggio, stendendo senza alcuna possibilità di rialzarsi; Rocky Marciano diventa Campione del Mondo, è il 23 settembre 1952.

Da contratto, nel maggio 1953, i due si ritrovano per la rivincita, ma l’incontro dura appena due minuti e venticinque secondi, che bastano a Rocky per mettere a “dormire” l’ex campione; lo sfidante successivo è Roland La Starza, che Rocky ha già incontrato, infliggendogli l’unica sconfitta dopo 37 vittorie.

L’incontro è alla pari per sei riprese, ma poi Marciano accelera ed all’undicesima mette al tappeto l’avversario, che continua sino a quando è l’arbitro ad interrompere l’incontro prima che diventi una carneficina; Marciano supera poi due volte Ezzard Charles e quindi Don Cockell, promettendo alla moglie che combatterà ancora una volta prima di ritirarsi.
L’ultima sfida è quella contro Archie Moore, campione mondiale dei mediomassimi dal 1952 al 1962, tutt’ora recordman di vittorie per KO, ben 131, i due si incontrano allo Yankee Stadium di New York, il 21 settembre 1955.

Moore mette Marciano a terra per la seconda volta in carriera, ma poi andrà a sua volta al tappeto per l’ennesima vittoria di Rocky, l’ultima di uno straordinario percorso; Moore si lamenterà poi moltissimo per il comportamento dell’arbitro che, a suo dire, ha permesso a Marciano di riprendersi dopo essere andato al tappeto, ma alla fine ha meritatamente perso, e questo conta.
Marciano finisce quindi la carriera imbattuto, unico nella storia dei massimi, dopo aver guadagnato benissimo, facendosi pagare le borse esclusivamente in contanti, soldi depositati in diverse banche, usando intestazioni …. diverse!

Niente e nessuno riporteranno Marciano sul ring, neppure le borse milionarie offertegli per incontrare Patterson e Liston, la promessa fatta a Barbara è per lui sacra; Rocky si limita a partecipare a conferenze che gli fruttano 1.500 dollari ognuna ed è proprio mentre si reca all’ennesima di queste che il Cessna su cui cola precipita in atterraggio all’aeroporto di Newton, nell’Iowa.

E’ il 31 agosto 1969, Rocky Marciano muore il giorno prima del suo quarantaseiesimo compleanno, lasciando la moglie ed una figlia; termina così tragicamente la storia del più grande pugile nella categoria dei pesi massimi, e forse del pugilato intero, l’unico capace di chiudere la carriera imbattuto, dopo quarantanove vittorie!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Redazione

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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