INARRIVABILE!!! Con quale altro termine si può definire Deborah Compagnoni, vera e propria icona dello sci alpino mondiale?

Nata a Bormio il 4 giugno 1970, ma residente da sempre a Santa Caterina Valfurva, dove i genitori sono titolari di uno splendido hotel, Deborah è certamente la migliore sciatrice italiana di ogni tempo, e solo una lunga serie di gravi infortuni le ha impedito traguardi ancora maggiori, perché la classe, la tecnica, erano fuori dal comune, da vera e propria fuoriclasse.

Indubbiamente grandissima anche sotto l’aspetto caratteriale (altrimenti come avrebbe potuto avere siffatta carriera?), la Compagnoni non ha raggiunto la vittoria della Coppa del Mondo, al suo entusiasmante palmares, unicamente a causa dei tanti gravi infortuni subiti, che non le hanno però impedito si essere la prima sciatrice a vincere l’oro in tre Olimpiadi consecutive.
Messa si in luce già quando era juniores, con un bronzo al Mondiale 1986 in Discesa Libera, l’anno successivo, Deborah conferma il piazzamento in Libera ed ottiene la sua prima grande vittoria in Slalom Gigante.
Il 1988 è l’anno che condizionerà, purtroppo, tutta la carriera della Compagnoni, che si frattura gravemente il ginocchio destro e, come non bastasse, qualche giorno dopo subisce un blocco intestinale che la porta ad essere in pericolo di morte.

La tempra però è fortissima, nonostante la giovane età, e Deborah pian piano torna alle gare ed alle vittorie; a cominciare dall’Olimpiade del 1992, ad Albertville, dove trionfa in Super Gigante, dove però il destino le tende un nuovo tremendo agguato, il giorno successivo all’oro, quando mentre disputa lo Slalom Gigante, scivola subendo la rottura dei legamenti di entrambe le ginocchia! Il suo urlo di dolore viene diffuso al mondo intero, collegato in diretta con la gara.

Nel successivo appuntamento olimpico, Deborah è l’alfiere azzurro nella Cerimonia d’apertura del Giochi, a Lillehammer, dove arriva il secondo oro olimpico consecutivo, grazie alla vittoria in Slalom Gigante, specialità preferita dell’azzurra.

Nelle stagioni che seguono e riposano la cadenza olimpico al quadriennio, Deborah primeggia ai Campionati del Mondo, iniziando con l’oro in Gigante a Sierra Nevada, nel 1996, e proseguendo nel 1997, a Sestriere, dove il trionfo è addirittura doppio, dato che vince sia lo Slalom Speciale che il Gigante, doppietta riuscito Ita solo a pochi fuoriclasse dello sci alpino.

Nel 1997 é inoltre quarta nella Coppa del Mondo, dove si toglie la soddisfazione di vincere la Coppa di specialità, ovviamente in Gigante.

Il 1998 è nuovamente anno olimpico, questa volta si gareggia in Giappone, a Nagano, e Deborah non delude, vincendo il terzo oro consecutivo, nuovamente in Gigante, oltre all’argento in Speciale, a confermare la propria grandezza.
Il 1999 è invece l’anno dell’addio della Compagnoni alle gare; appena ventinovenne, Deborah deve cedere agli acciacchi di una carriera che le ha dato enormi soddisfazioni, ma certamente ottenute a caro prezzo e solo grazie ad enormi sacrifici e sofferenze, che ne hanno accresciuto i meriti, senza mai perdere quella splendida modestia che l’ha sempre contraddistinta come atleta e come persona.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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