Mentre l’Unione Europea affronta la più grave crisi energetica del decennio, dovuta all’aumento dei prezzi del gas e dalla carenza delle materie prime, l’apertura del presidente russo: “Se ci chiedono di aumentare le consegne noi siamo pronti a farlo“. Putin, citando le accuse arrivate sulla Federazione di non accrescere le forniture intenzionalmente, ha replicato dicendo: “non c’e’ stato un solo caso in cui le aziende russe si siano rifiutate di soddisfare le richieste dall’Europa di aumentare le forniture”, sottolineando l’aumento – così il capo del Cremlino – delle forniture lungo tutte le rotte disponibili compreso il Turkish Stream, ed anche attraverso la rete di trasporto ucraina del Gas. La lotta della UE al caro Gas che fa lievitare le bollette Un’apertura di dialogo su un tema strategico per gli interessi della UE, con però luci ed ombre: da un lato l’impegno al dialogo, dall’altro l’invito a non aumentare le forniture per l’unione attraverso il gasdotto ucraino perchè “la sua usura è superiore all’80%, e si rischia di far scoppiare l’infrastruttura“.

Ora si attende l’eventuale replica dei vertici della Commissione europea impegnata a cercare di arginare il caro Gas che sta facendo lievitare le bollette dei cittadini europei, mettendo così a rischio anche la ripresa di tutto il tessuto industriale, a causa dei prezzi alle stelle dell’elettricità. Russia: “Neutralità carbonica entro il 2060” Durante il forum di Mosca, il presidente Putin ha annunciato anche un’altra apertura importante, sul fronte della lotta al cambiamento climatico, annunciando che la Russia raggiungerà la neutralità carbonica”entro il 2060″, promettendo l’addio all’energia fossile perchè “Il cambiamento climatico mette a rischio l’umanità”

A cura di Tonino Comandini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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