L’ex ministro dell’Interno risponde di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Nell’Aula Bunker di Palermo hanno deposto come testi l’ex premier Conte (“Non ricordo di aver sentito parlare di terroristi a bordo né di accordi tra Open Arms e scafisti”), l’ex vicepremier Di Maio (scelte Salvini fatte “per ottenere consenso”), l’ex capo del Viminale Lamorgese (“Salvataggio delle persone sempre in primo piano”). Prossima udienza il 24 marzo, sulla presenza del sottomarino della Marina nella zona dei soccorsi.

Si è conclusa l’udienza del processo Open Arms in corso a Palermo, nell’Aula Bunker dell’Ucciardone. Presente Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno che deve rispondere di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Secondo l’accusa, il leader della Lega ad agosto 2019 avrebbe illegittimamente negato alla Ong Open Arms di approdare a Lampedusa con 147 profughi salvati in mare e altrettanto illegittimamente avrebbe tenuto a bordo i migranti privandoli della libertà personale.

Rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso l’Italia”, ha scritto Salvini in un post sui social in mattinata. Oggi hanno deposto come testi l’ex premier Giuseppe Conte (“Non ricordo di aver mai sentito parlare di terroristi a bordo né di accordi tra Open Arms e scafisti”, ha detto), l’ex vicepremier Luigi Di Maio (scelte di Salvini fatte “per ottenere consenso”) e l’ex titolare del Viminale Luciana Lamorgese (“Abbiamo messo sempre in primo piano il salvataggio delle persone”).

La prossima udienza (nella quale Salvini farà dichiarazioni spontanee ) è in programma il 24 marzo: sarà dedicata all’approfondimento delle vicende legate alla presenza del sottomarino della Marina militare nella zona dei soccorsi, con la deposizione dei consulenti di accusa, difesa e parti civili e di Oscar Camps, armatore di Open Arms.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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