BOSSETTI
Massimo Bossetti indossa jeans e polo grigio scuri, ai piedi un paio di sneaker. Nel gabbiotto in vetro dell’aula dove si svolge il processo è seduto su una sedia, i gomiti appoggiati ad un tavolo, in modo da guardare i giudici e dare le spalle al pubblico. Il suo nervosismo trapela dal continuo movimento dei piedi.
L’aula è stracolma, ma il muratore ha dato solo una rapida occhiata entrando e poi non si è più voltato. Con lui nel gabbiotto ci sono tre agenti.
“Mi sento più tranquillo, ho molta fiducia nella giustizia”, ha detto al suo legale che si è intrattenuto con lui per qualche minuto a udienza conclusa.

E’ iniziato davanti ai giudici della Corte d’assise di Bergamo il processo all’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Dopo oltre cinque anni dalla scomparsa della tredicenne che fu trovata uccisa tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola, il 26 febbraio del 2011. Non ci sono i genitori di Yara In aula non ci sono i genitori di Yara, che si costituiranno parte civile perché, come spiegato nei giorni scorsi dal loro legale, intendono evitare il clamore intorno alla vicenda processuale e si limiteranno a essere presenti solo quando dovranno testimoniare.

Sono parecchi i curiosi che hanno voluto assistere alla prima udienza in un’aula ‘blindata’ in cui sono stati centellinati i posti per i giornalisti. Il processo Il processo in Corte d’assise potrebbe costare a Bossetti l’ergastolo per l’omicidio aggravato della tredicenne e la calunnia ai danni di un suo collega di lavoro sul quale avrebbe cercato di sviare le indagini.

I suoi difensori cercheranno di convincere i due giudici togati e i sei popolari che esistono piste alternative a quella del muratore che si trova in carcere da oltre un anno e continua a proclamarsi innocente, nonostante il suo Dna sia stato trovato sul corpo della ragazzina, scoperto tre mesi dopo la scomparsa dalla palestra di Brembate di Sopra, il 26 novembre del 2010. Per questo gli avvocati hanno presentato un elenco di 711 testi: genetisti per confutare quale Dna, criminologi ma anche testimoni che potrebbero instillare il dubbio che quella di Bossetti non sia la sola pista. La prossima data del processo è il 17 luglio, ma solo a settembre si entrerà nel vivo. Quella odierna è un’udienza tecnica per la presentazione delle prove, di eventuali eccezioni e della lista dei testimoni. Solo quelli della difesa sono 711, più i 120 del pm Letizia Ruggeri. Deciderà la Corte se ammetterli.

Fonte Rai

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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