Provate a pensare cosa avete fatto nel momento in cui Jorginho ha messo il pallone sul dischetto e preso la rincorsa per calciare IL RIGORE, quello che avrebbe potuto mettere fine alla sfida tra Italia e Spagna, mandare gli azzurri a giocarsi una finale europea dopo aver saltato il Mondiale di Russia 2018 tra scherno e derisione altrui …. anche spagnola ….
Emozionati? Girati di spalle attendendo l’urlo trionfale del cronista e dei tifosi allo stadio? Snocciolando tutte le “sacre” parole del mantra che porta fortuna? O magari pronti a stappare l’ennesima birra, dopo una serata alla Fantozzi, con patatine e rutto libero, che poi avete passato la notte in bagno?
Bé, qualunque sia stato il vostro e nostro comportamento, certo non saremo/te stati i soli, perché quel rigore racchiudeva in sè tante cose, per noi ma pure per gli spagnoli, perché dopo mesi e mesi passati tra angosce e paure, chiusi in casa e con le spese da pagare comunque, chi non aveva voglia di vedere avverarsi un sogno?
Certo, se il nostro fenomenale centrocampista avesse sbagliato, cambiava che si andava avanti, uno dopo l’altro un tiratore ed un portiere, entrambi però con un popolo a sostenerlo, “aiutarlo” con la forza del pensiero, quella che ha mandato il nostro numero otto verso il pallone, guardando dritto il portiere, aspettando una sua mossa che, quando è arrivata, ha segnato la fine dell’Europeo spagnolo ed il tripudio italiano, la finale conquistata.
Il resto è storia, così come i festeggiamenti, esagerati se li guardiamo sotto l’aspetto che il Covid è tutt’altro che sconfitto, normali se pensiamo a cosa è il calcio a casa nostra e ci sommiamo lunghi mesi di buio; tutti abbiamo voglia di sfogarci, di buttare fuori i brutti pensieri, le angosce e farlo grazie alla Nazionale di calcio è persino più bello.
Una partita di calcio, per quanto importante, è solo e sempre un gioco dove si vince e si perde, dove quando l’arbitro fischia la fine o è un tiro dagli undici metri a decretarla, c’è chi esulta e chi piange, chi non sta nella pelle e chi la pelle vorrebbe …. cambiarla con qualcun altro; però credo che italiani e/o spagnoli debbano ringraziare i calciatori delle loro Nazionali, perché bene o magari male che abbiano giocato (e ce ne sono anche nell’Italia), tutti hanno dato il massimo.
In finale c’è l’Italia, vedremo con chi, ma comunque vada il calcio ci ha “restituito” qualcosa, fosse solo un piccolo momento di felicità, di quelli che riaccendono la speranza, pur se Campioni o no, è meglio non si esageri.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Getty Image

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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