“I graduali progressi che ciascuno dei nostri segmenti realizzerà determineranno il grande salto in avanti che farà Poste Italiane”. L’A.d. Matteo Del Fante presenta cos il piano strategico quinquennale ‘Deliver 2022′.
“Questo piano – sottolinea – si basa su ipotesi prudenti con un rischio di esecuzione limitato”.
I ricavi “aumenteranno in maniera costante per tutta la durata del piano, ma il vero impatto si vedrà sull’Ebit e sull’utile netto”, visti in crescita media annua rispettivamente del 10% e del 13%.
Questo, indica Del Fante, “grazie ai miglioramenti dei ricavi e dell’operatività e soprattutto con il contributo di tutti i nostri segmenti di business”.
10mila assunzioni entro il 2022 e – 3000 dipendenti entro anno grazie a esodi volontari.
“Assumeremo circa diecimila professionisti qualificati e formeremo il personale in servizio per dotarlo delle competenze, degli strumenti e degli incentivi necessari per completare il nostro processo di trasformazione”, ha detto l’A.d. di Poste Italiane, Matteo Del Fante, commentando il piano strategico. Cinquemila saranno esperti in ambito finanziario e assicurativo.
Intanto nel corso del piano proseguirà la riduzione del personale (con 100 milioni di euro destinati a incentivi di pre-pensionamento) con l’obiettivo, anche con “iniziative volte a incrementare l’efficienza del gruppo”, di portare dal 53% del 2017 al 49% il rapporto tra costi ordinari del personale e ricavi.

E’ prevista “una riduzione media annua di 3.000 unità”.
Il Piano industriale di Poste Italiane prevede infatti che a fine periodo il personale del gruppo si attesterà a 123 mila effettivi, a fronte dei 138 mila di fine 2017, con una riduzione media annua di 3 mila unità nel quinquennio, contro una riduzione media annua nel 2015-2017 di 2.800 dipendenti. Quale principale datore di lavoro in Italia – si legge in una nota della società – Poste Italiane “e’ caratterizzata da una favorevole piramide dell’eta’ della popolazione aziendale: i suoi dipendenti hanno un’eta’ media di 50 anni e mediamente vanno in pensione a 60 anni.
Oltre la meta’ dell’organico di Poste Italiane attuale andra’ in pensione nei prossimi dieci anni, permettendo cosi’ l’assunzione di nuove figure professionali qualificate e di giovani talenti”. Con le nuove assunzioni e con la ridistribuzione dei dipendenti in servizio, Poste Italiane “potra’ potenziare la propria forza competitiva, sostenendola anche con iniziative ad hoc al fine di incrementare le competenze tecniche e gestionali in tutta l’organizzazione.

Poste Italiane investira’ in figure professionali di talento presenti e future, mediante un’ampia gamma di programmi di sviluppo, introducendo il lavoro intelligente e lanciando un’ampia varieta’ di programmi di gestione delle prestazioni e di incentivazione”.

I 3 mila dipendenti di Poste Italiane che ogni anno lasceranno l’azienda dal 2018 al 2022 lo “faranno solo su base volontaria, in termini di prepensionamenti o accordi bonari”. Lo ha garantito al Capital Markets Day di Poste Italiane l’amministratore delegato, Matteo Del Fante, il quale ha ricordato che le uscite previste con il piano 2018-2022 “sono assolutamente in linea con ciò che è stato fatto dall’azienda in passato”, quando infatti le uscite sono ammontate ogni anno a 2.800 unità nel periodo 2015-2017.
2,8 miliardi investimenti per digitalizzazione e automazione Poste Italiane nel piano 2018-2022 stima di effettuare investimenti industriali pari a 2,8 miliardi di euro nel quinquennio a sostegno della digitalizzazione, dell’automazione e della riorganizzazione del modello di servizio. La posizione finanziaria netta del settore Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione si legge in una nota della societa’ – e’ prevista in aumento a 1,7 miliardi di euro nel 2022 da 0,8 miliardi di euro nel 2017.
Consegne anche nel pomeriggio e nel fine settimana Poste rilancia il tradizionale core business della corrispondenza, e punta ancora sul settore in crescita dei pacchi. “Stiamo lanciando – ha detto l’A.d Matteo Del Fante, commentando il piano 2018-2022 che viene presentato oggi a Milano – un modello per le consegne innovativo, basato sulla popolazione e la densità dei volumi che include consegne di pomeriggio e nel weekend”.
Il piano punta ad una crescita graduale di tutte le aree: oltre a ‘corrispondenza, pacchi e distribuzione’, il nuovo pilastro dei ‘pagamenti, mobile e digitale’, i ‘servizi finanziari’ ed i ‘servizi assicurativi’. La concorrenza di Amazon è un’opportunità “La concorrenza di Amazon per noi adesso è considerata un’opportunità, nel senso che stiamo lavorando in maniera crescente, come volumi, con la società Amazon e non solo”. Lo ha dichiarato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, rispondendo a una domanda in conferenza stampa. Rimarcando come con una media di due pacchi pro capite l’anno l’Italia sia molto indietro rispetto alla media europea, Del Fante ha previsto un “aumento significativo dell’ammontare delle consegne da e-commerce”. In conclusione, ha spiegato il manager: “Per noi è una grande opportunità, quindi lavoriamo a stretto contatto con Amazon per accompagnare la loro e la nostra crescita nel settore”.

Stop alla chiusura degli uffici periferici – “L’azienda non chiude più gli uffici postali periferici, nei Comuni con meno di 5 mila abitanti”. Lo ha detto l’ad di Poste, Matteo Del Fante, illustrando il piano industriale. “Erano state programmate diverse centinaia di chiusure”, ha ricordato, ma “la motivazione” di revocarle legata al fatto “che crediamo che l’allargamento progressivo della gamma di prodotti non solo finanziari deve rendere anche quelle filiali sostenibili economicamente, in un momento in cui sia il settore bancario, sia quello assicurativo, stano lasciando le realtà locali”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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