La procura distrettuale di Catania, quella per la tutela dei minorenni ha disposto numerose perquisizioni e sequestro di materiale che raffigurano il gravissimo reato di pedofilia e pornografia infantile.  La Polizia Postale sotto la direzione del Centro Nazionale al contrasto Pedo Pronografia on line  ha scoperto il giro, anche grazie a una denuncia di una donna, madre di una adolescente, che consegnava il cellulare, all’epoca di sedici anni, che era venuta a conoscenza che in due gruppi WhatsApp, uno dei quali era nominato con un luogo di ritrovo a Catania tra ragazzi, il “Borghetto”, circolavano video ed immagini della figlia in pose sessualmente esplicite.

Iniziava, così, un meticoloso lavoro investigativo finalizzato a ricostruire le dinamiche e le eventuali condotte penalmente rilevanti dei singoli aderenti ai gruppi, identificando coloro che avevano divulgato o richiesto i video o le immagini di pornografia minorile. Da qui sono state autorizzate dalla magistratura le perquisizioni, domiciliari ed informatiche, eseguite dalla Polizia. Decine di minorenni sono stati, segnalati alla competente Procura perché dileggiavano ed offendevano gravemente la vittima, personalmente conosciuta da molti di loro.

L’operazione ha messo in luce la gravità di un fenomeno delittuoso, quello della diffusione di materiale pedopornografico da parte anche di soggetti adolescenti, nonché altre condotte riconducibili al cosiddetto cyberbullismo. Numeroso il materiale informatico sequestrato, costituito in gran parte da smartphone: sarà sottoposto ad approfondite analisi informatiche per confermare le responsabilità degli indagati che hanno una età tra i 14 e i 25 anni.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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