Nel “SESTO” anniversario del crollo del Ponte Morandi, si è tenuta a Genova la cerimonia in ricordo delle vittime nella Radura della Memoria, un’area sottostante al nuovo ponte “San Giorgio”, luogo simbolo della commemorazione e di vicinanza anche per le famiglie.
In questo “luogo” sono stati piantati 43 alberi di diverso tipo e deposta una piastra metallica con il nome di tutte le 43 vittime a ricordo di una “strage” che poteva essere evitata se i “responsabile della manutenzione” avessero ottemperato al loro compito. Eppure dopo 6 anni tutto è ancora tutto frutto di indagini e approfondimenti: nessuna reale condanna, nessun colpevole in galera, in quanto, come disse l’allora Amministratore Delegato di Autostrade SpA: “il “colpevole” è solo in Ponte Morandi e sarà comunque la Magistratura a trarre le conclusioni“.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel ricordare le vittime ha sottolineato: “Accertare definitivamente le responsabilità“.
Il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, con delega in rappresentanza del Governo, ha presenziato alle commemorazioni posizionando una corona insieme alle cariche istituzionali cittadine.
La Premier Giorgia Meloni, a sei anni dalla catastrofe del crollo del Ponte Morandi che il 14 agosto 2018 ha sconvolto Genova, la Liguria e la Nazione intera ha dichiarato: “Quel Ponte ricorda alla Nazione le tante, troppe, domande rimaste ancora senza risposta. Fare giustizia e individuare le responsabilità per ciò che è accaduto, accertando una volta per tutte colpe e omissioni, è un dovere morale, oltre che giudiziario”.

Attualmente le indagini sono ferme per le ferie agostane ma dovrebbero riprendere dopo il 10 di settembre prossimo venturo.
Da non dimenticare mai: 43 persone nelle bare “urlano” non giustizia ma vendetta!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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