A volte, pensare quei cinque minuti in più prima di parlare, può tornare utile. Soprattutto se sei il Ministro del lavoro. Soprattutto se sei in italia e sai quanto questo tema sia, per così dire, delicato. Ma Giuliano Poletti quei cinque minuti non se li prende quasi mai e immancabilmente viene sommerso da critiche e polemiche.

Non gli era bastato finire nella bufera per le parole sui giovani italiani che emigrano cercando lavoro all’estero (“Alcuni è meglio non averli tra i piedi”), questa volta ha nuovamente ironizzato sulle difficoltà connesse alla ricerca del lavoro, dicendo che per trovare un impiego “il rapporto di fiducia è un tema sempre più essenziale” e in questo ambito si creano più opportunità “a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula”.

Capito? Siamo nel Paese delle conoscenze ad hoc, non in quello meritocratico. Il ministro stava parlando agli studenti di un istituto tecnico professionale di Bologna, e le critiche da parte di tutto il mondo politico – e non solo – non si sono fatte attendere.

Per Alessandro Di Battista “Poletti dice che per trovare lavoro conviene più il calcetto del Cv. Anche Buzzi – si chiede provocatoriamente – giocava?”. Il movimento ha giudicato le parole “da cartellino rosso”, “un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati”, rincarano gli M5S, che approfittano del paragone calcistico per proporre “di cambiare finalmente la squadra di governo”.

Poletti ha tentato di fare una parziale marcia indietro, spiegando di “non aver sminuito il valore del curriculum, ma di aver sottolineato l’importanza di un rapporto di fiducia che può nascere e svilupparsi anche al di fuori del contesto scolastico, e quindi dell’utilità delle esperienze che si fanno anche fuori dalla scuola”. Il ministro ha detto che i commenti sono stati solo delle “strumentalizzazioni”.

Ad ogni modo, quello che Poletti e i politici dovrebbero capire è che gli italiani – i giovani in primis – si stanno stufando delle prese per i fondelli. Se non verrà data la possibilità alle nuove generazioni di costruirsi un futuro dignitoso, ad un certo punto la nave affonderà. Con tutti a bordo, politici inclusi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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