Sulle plusvalenze scrivo e dico certe cose da anni, non perché io sia un mago, ma perché “magari” so leggere un pochino un bilancio e di bilanci taroccati ne sono usciti a bizzeffe dal calcio italiano negli ultimi anni.

Certo, come dice un noto avvocato in un’intervista di questi giorni, scrivere a bilancio un utile non è peccato, salvo che l’utile sia frutto di un dolo, ovvero venga ascritto con la consapevolezza di alterare i valori dei calciatori per ottenere un profitto ….
…. Quindi? Scambiarsi calciatori a prezzi da gioielleria di via Montenapoleone è dolo oppure no? Vero cari lettori, il valore di un calciatore è qualcosa che la legge del mercato determina, ma può un ragazzo di diciotto anni che gioca in una formazione Primavera venire ceduto in Serie B per quattro milioni di euro?
Chi è non ve lo dico, ma le società coinvolte sì: Chievo Verona e Cesena, l’anno il 2016 …. e non stupitevi se sono fallite entrambe …. a proposito, il calciatore in oggetto (trasferito dal Chievo al Cesena insieme ad altri tre compagni, ultimi ma non ultimi di una serie di trasferimenti infinita, o quasi) oggi gioca in Eccellenza e l’ultimo trasferimento, quello nella formazione attuale è avvenuto a titolo GRATUITO, dopo che il suo “possibile” valore non è mai andato oltre i settantacinquemila euro!
A stupire può essere invece un particolare: le due società citate sono finite sotto le forche caudine “anche” della Giustizia sportiva, che ha comminato loro tre (ai veneti) e quindici (al Cesena) punti di penalizzazione, che in Romagna nessuno ha scontato, causa …. fallimento, mentre il Chievo li ha pagati retrocedendo e poi, un paio di anni dopo …. fallendo a sua volta, cosa che ha determinato la fine del “miracolo” (sich!!!).

Qualche anno prima stessa sorte, ovvero stesso scambio di “promesse” (nessuna delle quali mantenute) era avvenuto tra Milan ed Inter, con una plusvalenza complessiva di circa ventidue milioni; in questo caso il processo era stato non solo sportivo, ma la Giustizia ordinaria aveva archiviato il caso proprio grazie all’impossibilità di valutare il valore REALE della …. merce ….

Quindi stesso comportamento ma …. trattamento diverso …. come al solito, all’italiana, perché vuoi mettere sullo stesso piano Milan/Inter con Chievo/Cesena? Ma siamo per caso diventati matti?
Dunque il nodo è il valore di mercato, che non necessariamente è frutto di dolo, salvo che basta scambiarsi un asino ed un somaro e portare a bilancio iscrizione per qualche milione, giusto per far andare in pareggio un bel rosso fiammante; che poi non ci sia Ribot di mezzo, pazienza, mica dobbiamo per forza far correre i due quadrupedi all’Arco di Trionfo!!!

Altra cosa strana è che ci sia gente, anche tra noi giornalisti, che casca dal pero, che si stupisce e si adombra magari per la novità dello scandalo; ma quale novità! Ma certa gente da dove arriva, da anni di eremitaggio a seimila metri?
Va bene essere tifosi, va bene far finta di nulla perché tifi chi vince e magari sfotti quelli che perdono, ma c’è un limite a tutto, anche a quello che da qualche giorno viene fuori e che coinvolge mica solo la Juve, dato che chi ci ha fatto affari insieme che bilanci ha? Facciamo qualche decina di milioni di plusvalenze su gente che se va bene gioca due/tre partite in due/tre anni e qualcuno mi viene a dire che bisogna dimostrare il dolo, che solo se c’è dolo l’utile è taroccato?
Ok, il fesso sono io, e certamente ci sarà qualche lettore che me ne dirà di tutti i colori (tanto è già successo, anche da un ex collega di giornale …. io ero prevenuto e di parte, mentre lui invece ….) ma se questo è calcio dove andiamo a finire? L’ho scritto nel mio precedente articolo: le plusvalenze sono un cane che si morde la coda ed una volta entrati nel “sistema” non se ne esce più!

Perché? Ci si scambia qualche calciatore, io vendo e scrivo subito il totale di ciò che incasso, mentre chi compera spalma la spesa su di un numero di anni pari a quelli di contratto, ma l’anno successivo bisogna fare la medesima cosa, magari all’inverso e così si va avanti tra scritture contabili fasulle su scambi di calciatori ancora più fasulli ….

Povero Presidente Gravina, lui non può farci nulla, anche perché chi l’ha votato e confermato fa questi giochini dal …. secolo scorso …. senza battere ciglio e la Federazione dorme, con le mani in pasta …. naturalmente.
Fortuna che il Presidente juventino Agnelli ha tranquillizzato tutti, dipendenti compresi, ma chissà se ha tranquillizzato anche il cugino, il vero proprietario delle Juve, che può darsi sia stufo di pagargli i debiti e pure delle numerose …. figure di merda fatte negli ultimi tempi, anche se di cognome non fa Agnelli!
Alla prossima puntata, tanto qui mica è diverso da “Un posto al sole”! Amen!!!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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