CLAUDIO LOTITO PRESIDENTE SS LAZIO

E’ finita la stagione regolare (si fa per dire) della Serie cadetta, con Empoli e Salernitana promosse direttamente in A, i play off ad iniziare immediatamente e le quattro retrocesse: Cosenza, Reggiana, Pescara e Virtus Entella, che salutano mestamente la categoria, senza neppure la disputa dei play out, dato che la quint’ultima, l’Ascoli, ha terminato il campionato a +9 rispetto al Cosenza.

Dicevo, Campionato regolare? Se vogliamo far finta di nulla e tappandoci naso, bocca ed occhi, diciamo di sì, però …. davvero tra positivitĂ  e polemiche è stato un torneo regolare? Certo se si decide che si gioca, lo si fa, come e quando lo decide il Covid, o magari certi dirigenti che pretendono il 3-0 a tavolino contro avversari che hanno 27-ventisette-27 indisponibili, e vanno pure in A …. ma sappiamo bene di chi si parla e quindi ….
L’Empoli vince lo “scudetto” di B, tornando in A dopo due anni ed augurandosi di non proseguire il saliscendi delle ultime stagioni; quella empolese è stata senza dubbio la formazione migliore, quella piĂą regolare nel corso di tutta la stagione; miglior attacco (con il Lecce), terza miglior difesa, tre sole sconfitte in trentotto turni, sono i numeri della formazione di Dionisi, mister giovane (è del 1980), ma giĂ  appetito da formazioni maggiormente competitive (con tutto il rispetto) dei toscani.

Insieme all’Empoli è tornata in A, dopo piĂą di vent’anni, la Salernitana, che quella “vecchia volpe” di Fabrizio Castori ha plasmato a sua immagine, ovvero: tanta grinta e prima dello spettacolo la concretezza; giocare bene lascia bei ricordi solo quando poi si vince, altrimenti …. Castori lo sa benissimo ed è riuscito a portare ai massimi livelli la propria formazione.

Ora l’incognita è legata alla proprietĂ , dato che Claudio Lotito ed il cognato, Mezzaroma, non possono possedere due formazioni nella medesima categoria, così come non si può avere due proprietĂ  se legati da grado di parentela entro il quarto grado; indubbio che il Sor Claudio stia giĂ  studiandone una delle sue per scavalcare le regole, ma sono undici anni che gli è stata concessa la deroga e prima o poi anche i “giochini” belli finiscono.

Chi invece partiva, seppur da neopromossa, con i favori del pronostico, il Monza, ha dovuto accontentarsi della terza piazza e dovrĂ  disputare quei play off che sono una lotteria anche per una formazione attrezzata, come quella di mister Brocchi; i biancorossi entreranno in scena nel secondo turno, le semifinali, da disputare contro la vincente tra Cittadella e Brescia, ovvero due formazioni in forma e sempre pericolose, i veneti addirittura forse piĂą temibili fuori casa che al Tombolato.
Quarto in classifica è finito il Lecce, crollato nel finale dopo aver cullato a lungo il sogno della promozione diretta; i ragazzi di Corini hanno perso quattro delle ultime sei gare, vanificando quanto fatto di buono sino a quel momento e adesso attendono la vincente tra Venezia e Chievo, per tenere accesa la fiammella del ritorno immediato in A.

Detto della terza e quarta classificata, abbiamo parlato anche di quelli che saranno gli scontri del primo turno dei play off: Cittadella-Brescia e Venezia-Chievo, che in caso di paritĂ  al termine dei novanta minuti, disputeranno i supplementari, ma non i rigori, dato che a quel punto sarĂ  quella con il miglior piazzamento in classifica (chi gioca in casa) a passare il turno; gare entrambe senza una favorita? Diciamo di sì, dato che hanno finito nello spazio di tre soli punti, all’insegna dell’equilibrio che tutto può veder succedere.

In casa delle retrocesse c’è ovviamente amarezza, e qualche recriminazione, dato che anche la sfortuna (sotto forma di Covid) ci ha messo un pesante “zampino”, come nel caso della Reggiana (soprattutto) e del Pescara, considerando non solo il periodo della positivitĂ , ma anche gli strascichi che in molti si sono portati dietro a lungo e che non possono non aver avuto un peso decisivo sui risultati dell’intera stagione.

Certo, ovunque sono stati commessi naturalmente degli errori, ed i nove punti di distacco già segnalati tra Ascoli e Cosenza, sono il segno che non si è arrivati alla fine per determinare i verdetti.
Per il resto c’è chi festeggia e chi invece è sotto contestazione, dato che ognuno aveva obiettivi diversi; così se a Vicenza si festeggia, da neopromossi, una salvezza splendida, a Ferrara i tifosi sono sul piede di guerra, contestando quelli che hanno definito una “banda di viziati”, incapaci di arrivare almeno a giocarsi l’immediato ritorno in A con gli spareggi.

Questo è il calcio, dove non sempre i risultati sono pari alle attese, alle speranze (qualche volta a certezze che esistono solo sulla carta); dove si parte con i favori del pronostico e si finisce …. insultati, o al contrario, dove si vive con sana tranquillitĂ  e passione, per poi gioire alla fine.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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