Ormai è chiaro, la plastica che inquina mari e monti, e che ci avvelena è un male da debellare, prima che il nostro pianeta ci presenti un conto troppo salato da pagare.
Italia plastic free, ma solo a parole!
Nonostante si parli di strategie plastic free, la plastica continua a dominare gli scaffali dei supermercati italiani, essendo ancora utilizzata per gli imballaggi alimentari, soprattutto per quanto riguarda i prodotti messi in commercio dalla grande distribuzione.
Plastic free al momento solo sulla carta, anche se, secondo il report dell’Ufficio Studi Coop, il 68% ritiene favorevole far pagare un supplemento per i prodotti in plastica monouso, così da disincentivarne l’acquisto.

Un atteggiamento che certo ci fa onore, ma che ha anche a che fare con la nostra salute.
Forse non tutti lo saprete, ma ogni settimana ingeriamo insieme agli alimenti e senza saperlo, ancora peggio, circa 5 grammi di microplastiche: praticamente è come se ogni sette giorni mangiassimo una carta di credito.

Tutto ciò non deve sorprenderci: basta pensare che una bottiglia d’acqua arriva a contenere fino a 240 microplastiche a litro.
In questo scenario, i prodotti sfusi diventano quasi una rarità sugli scaffali dei supermercati, anche se ultimamente l’attenzione ai temi ambientali sta portando a cambiare direzione verso la strada della sostenibilità di prodotti plastic free.
Ma non e’ mai abbastanza, occorre sviluppare una cultura e c’è bisogno soprattutto di misure con un anima green, che siano cioè in grado di cambiare alcune pessime abitudini, incentivando l’uso di prodotti che non siano nocivi per gli esseri umani, e per il pianeta.

Un primo grande passo in avanti potrebbe arrivare con il decreto legge sui cambiamenti climatici.
Una delle misure contenute nella bozza, riguarda i prodotti sfusi nei supermercati.
Come sempre, la sfida deve passare dalla mente, Marco Lambertini, direttore internazionale del WWF ci dice, a tal proposito, che si tratta di un problema globale, che come tale, può essere affrontato solo affrontando le cause alla radice.

“Se non vogliamo plastica nel corpo, vanno fermati i milioni di tonnellate di plastica che continuano a diffondersi nella natura”
Necessita un azione urgente a livello di governi, di imprese e di consumatori e un trattato globale con obiettivi globale.
L’inquinamento da plastica è una grave minaccia anche per la fauna perchè ne distrugge l’habitat.
E dalla scuola che dobbiamo ripartire e dalle nuove generazioni, sperando in un cambiamento comportamentale di tutti i cittadini, proprio perchè “da soli non basta”!
La bellezza del pianeta è nelle nostre mani!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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