Piero-Angela

La divulgazione scientifica in Italia deve il suo successo ad un signore che ha ben due nomi. Di chi sto parlando? Ma è ovvio, di Piero Angela (classe 1928). Dopo essersi affermato, in Rai, come inviato e conduttore del Tg2, Angela entrò prepotentemente nel magico mondo della scienza nel 1968, quando realizzò una serie di documentari dal titolo Il Futuro nello Spazio, che riguardava il programma Apollo, il cui obiettivo (poi centrato un anno dopo), era quello di portare l’ uomo sulla Luna. Angela non abbandonò mai completamente la divulgazione scientifica che divenne, a poco a poco, la sua unica ragione di vita. Nel 1981 è l’ anno di Quark, il re di tutti i programmi con al centro la Scienza. Il titolo della trasmissione è emblematica e non poteva essere altrimenti, perchè i quark sono delle piccolissime particelle subatomiche che vanno a costituire la materia finora conosciuta. Insomma, una trasmissione che giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese e anno dopo anno, è riuscita a spalancarci le porte della scienza e della tecnologia, proiettandoci nel futuro. Quark ha avuto un successo planetario, perchè il sapiente conduttore riusciva a spiegare cose complicate (e per molti anche noiose), in maniera semplice ma allo stesso tempo accurata, coinvolgendo il pubblico con servizi curati, sempre, nei minimi dettagli. Fino a quel momento in Italia non c’erano programmi e conduttori in cui le persone potevano identificarsi, ma con Piero Angela alla cabina di comando, la divulgazione scientifica ha raggiunto il suo apice. Dopo Quark (che ha fatto da apripista), sono andati in onda diversi programmi di carattere scientifico sia su Mediaset che in Rai dai titoli di grande impatto come la Macchina del tempo, Voyager, Geo e Geo, ma anche Ulisse, che Angela ideò insieme a suo figlio Alberto (giornalista scientifico come il padre). Se noi oggi conosciamo così approfonditamente il nostro pianeta, le costellazioni, la natura, e il corpo umano è grazie ad un giornalista che ha speso gran parte della sua vita a studiare questi ambiti, mettendo al servizio della collettività la sua grande e smisurata conoscenza. Angela ha vinto molti premi, durante l’ arco di tutta la sua carriera di giornalista scientifico, sia in Italia che all’ estero, ma la più grande soddisfazione per uno studioso del cosmo, gli è stata data da due astronomi che hanno deciso di intitolargli un asteroide chiamato appunto pieroagela. Nel corso degli anni, però, questo tipo di programmi hanno riscosso sempre meno consensi, anche perchè internet e le nuove tecnologie hanno dato la possibilità, a tutti e in tempi relativamente brevi, di rispondere a tutte le nostre domande, senza bisogno di aprire un libro o accendere al televisione. Questo può essere un bene o un male, a seconda dei punti di vista, ma quello che si sta perdendo, sempre di più, è il gusto dolce di tutto il sapere, non solo quello scientifico. Una persona che parla e ti presenta un tema, spiegandolo come un padre al proprio figlio, o un insegnate ad un suo alunno, crea un rapporto di intimità e amicizia con tutti i telespettatori, inimmaginabile nella società frenetica e opportunistica di oggi. Piero Angela rimarrà un giornalista di vecchio stampo, ma con lo sguardo, sempre, rivolto al futuro. Il sapere è vita e conoscere le cose del mondo allunga non solo la nostra vita, ma soprattutto quella degli altri.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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