L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), all’interno del rapporto nazionale sui Pesticidi nelle Acque pubblicato quest’anno, ha reso noto che la percentuale di pesticidi è aumentata del 20% nelle acque superficiali e del 10% in quelle sotterranee.

Fiumi, laghi e torrenti “ospitano” pesticidi nel 63,9% dei 1.284 punti di monitoraggio; le acque sotterranee nel 31,7% dei 2.463 punti. La contaminazione risulta più ampia nella pianura padano-veneta.

L’analisi dei dati di monitoraggio non evidenzia una diminuzione della contaminazione, spiega l’Ispra, precisando che l’aumento di punti contaminati “si spiega in parte col fatto che in vaste aree del centro-sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata”. Durante i controlli sono state trovate 224 sostanze diverse, “un numero sensibilmente più elevato degli anni precedenti (erano 175 nel 2012)”, dice l’Ispra, che indica “una maggiore efficacia delle indagini condotte”.

Secondo l’Ispra, 274 punti di monitoraggio delle acque di superficie hanno “concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali” e fra queste sostanze compare anche il glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo. Si è attualmente in attesa di capire se sia cancerogeno o meno vista la divergenza di opinioni al riguardo; inoltre, l’autorizzazione al commercio in Europa scade a fine giugno. Ci sono poi i neonicotinoidi, ritenuti fra i principali responsabili della moria di api.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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