Matteo Ricci risponde: “Il tema è politico, ma c’è anche una questione di fiducia. C’è stato un popolo di sinistra che manifesta un po’ di amarezza, qualche mal di pancia, verso Renzi, del quale si credeva potesse dare una nuova prospettiva. Ma noi siamo ancora qui: perché il Partito Democratico sopravvive ai suoi leader: i leader cambiano ma il Partito Democratico continua ad esistere perché è una comunità di persone che condividono i valori di uguaglianza, giustizia sociale e che sostengono i leader ma restano a lavorare, come avviene nelle Feste dell’Unità. Siamo qui a costruire una prospettiva per l’Italia migliore, mentre governa la peggiore destra. Chi fa politica non deve avere rancore, ma deve guardare in prospettiva. Alle ultime elezioni politiche Giorgia Meloni ha vinto facilmente, mentre noi ci siamo presentati divisi in tre. La mia domanda è: alle prossime elezioni vogliamo di nuovo regalare la vittoria a Giorgia Meloni, senza nemmeno giocarcela? Questo è il tema sul quale dobbiamo riflettere, sapendo che oggi c’è un Partito Democratico più forte, uscito dalle elezioni europee, che si è conquistato nel campo la leadership del centrosinistra, con il 24% frutto di due cose: la prima è che abbiamo una Segretaria che ha fatto una grande campagna elettorale, che nessuno ha messo in discussione; il secondo elemento è che Schlein ha messo in campo una squadra vincente e plurale, che ha preso un gran numero di preferenze. Quelle preferenze dimostrano che il Pd vincente è quello degli amministratori e quello che schiera le energie esterne – penso ad Annunziata, a Tarquinio, a Strada. Insomma il Pd vincente è un Pd largo. C’è ancora tanto da fare, tanto lavoro per diventare il primo partito italiano. Ma la prossima volta vogliamo tornare al governo vincendo le elezioni, prendendo un voto più degli altri. Ecco perché dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra che abbia come perno il Pd, ma che abbia anche le forze del Movimento Cinque Stelle guidato da Conte e della sinistra e dei verdi. E, infine, abbiamo bisogno di una forza di centro, moderata e liberale, che, ad oggi, non c’è, perché disgregata. Non basta Italia Viva, ma è un’area che può ambire al 7-8% ed è su questo che oggi ho voluto confrontarmi con Matteo Renzi“.
PESARO – FESTA DELL’UNITA’ E IL RITORNO DI MATTEO RENZI
Ieri sera, 28 agosto 2024, è iniziata a Pesaro la “Festa dell’Unità” con la presenza di personalità della politica di adeguato spessore.
Tra i Protagonisti principali Il senatore Mattero Renzi, Leader di Italia Viva e l’Eurodeputato Matteo Ricci (ex bersaniano, ex renziano, che oggi mira a diventare il prossimo Presidente della Regione Marche).
Le parole di Matteo Renzi, dopo saluti e strette di mano: “Non sono qui per rientrare nel Pd ma per vedere di dare un aiuto esterno e far ripartire il Pd. A Conte dico una cosa: le decisioni le deve prendere Elly Schlein. E a tutti dico: non massacrate questa leader come avvenuto nel mio caso. L’obiettivo è una coalizione che possa sconfiggere il centrodestra nelle Marche e in Italia”.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica