CLAUDIO LOTITO PRESIDENTE SS LAZIO

Di seguito alla partita non giocata Juventus-Napoli (terza giornata del girone d’andata) a causa dei contagi da Covid, gli organi competenti decretarono in prima battuta la vittoria a tavolino dei padroni di casa per 3 a 0 e un punto di penalizzazione per i campani, rei di non essersi presentati in campo.

La prima sentenza, tra corsi e ricorsi, fu poi annullata in attesa del naturale recupero. Ovviamente la Lega ci è ricaduta con una situazione analoga. La Lazio avrebbe voluto giocare, mentre il Torino era impossibilitato a raggiungere la capitale, perché bloccato dall’ASL competente, causa nuovi casi positivi al coronavirus. In un paese normale, cosa che evidentemente non siamo, visto il precedente caso d’inizio campionato, bastava rinviare subito la gara a data da destinarsi e amici come prima.

Evidentemente sarebbe stato troppo semplice. La Lega decise che la partita si doveva comunque giocare e se il Torino non si fosse presentato, avrebbe avuto partita persa e i tre punti assegnati alla Lazio. In parallelo la fotografia è in sostanza uguale a quella che stiamo vivendo in un’Italia colorata di rosso, devastata da varianti multietniche senza precedenti di un virus che a oggi ha mietuto oltre 100.000 morti dall’inizio dell’emergenza. In entrambi i casi, con le dovute opportune distanze, pare sia sempre più difficile individuare delle soluzioni adeguate in tempo reale. La cosa peggiore è quella di dimenticare la solidarietà e nel caso specifico calpestare i valori dello sport.

Il risultato ottenuto dalla decisione immediata è stato il dispendio di forze umane con decine di persone impegnate per niente, pullman dei giocatori laziali in movimento, direttori di gara che sono arrivati da altre città, ecc… tutto reso vano, poiché la partita è stata poi annullata, con spreco di energie e denaro che si poteva evitare con il solo buonsenso. Via così alle carte bollate, ai ricorsi e controricorsi, e gli avvocati ben felici di essere al lavoro, con i soliti fiumi di parole che tendono ad affogare tra le polemiche il gioco più bello del mondo.

Ora c’è il dubbio sulle cause di forza maggiore invocate dal Toro, per non farsi infliggere la sconfitta a tavolino, con la Lazio che invece ravvisa una violazione delle norme federali in materia di principi di lealtà e probità. Dopo la pronuncia del giudice sportivo, che anche in questo caso, come per Juve-Napoli, ha deciso di recuperare la partita, non mancherà con molta probabilità una vertenza che si trascinerà fino al terzo grado di giudizio. Come minacciato dal patron della Lazio, se necessario anche davanti al Tar e al Consiglio di Stato per ottenere la vittoria a tavolino.
La sfida è appena cominciata, anche se fuori dal rettangolo di gioco.

Il nostro calcio dovrebbe essere un sogno da vivere, certamente non legato a sentenze e/o carte bollate. Gli sportivi sono abbastanza annoiati, i tifosi ancora no, ma in questo caso, mai dire mai…

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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