Le elezioni politiche si stanno avvicinando. Sarebbe anche ora di tornare a scegliere i nostri governanti, perché nelle ultime elezioni sono stati gli altri a scegliere per noi.

Negli ultimi anni, il primo è stato Bersani che non è neanche stato nominato, poi il governo di Enrico Letta, nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (rieletto per due volte, mai successo nel nostro paese), poi è toccato a Matteo Renzi sempre voluto da Napolitano e poi è arrivato Paolo Gentiloni, questa volta incoronato da Mattarella. Tante persone al governo ma nessun risultato. In Italia si continua a votare, anche se è sempre il Presidente della Repubblica a scegliere il Presidente del Consiglio.

Allora, perché votare? Non sarebbe meglio fare una legge elettorale con tutti i crismi del caso? Perché, se al 2018, ci arriveremo in queste condizioni, ci aspetteranno altri 5 anni di inferno assoluto. Se la sfiducia nei confronti delle istituzioni continuerà a dilagare come sta già facendo, non solo gli italiani non si recheranno più alle urne, ma assisteremo a rivolte e sommosse contro tutti quei politici che hanno usato lo stato per i loro affari. La regina Maria Antonietta di Francia aveva detto al popolo affamato di mangiarsi le brioche al posto del pane che era finito e sappiamo tutti come è andata a finire. Quindi, bisogna fare attenzione a tutti quei segnali che stanno arrivando dalle piazze, dai centri urbani ed extra urbani, perché al peggio non c’è mai fine e tantomeno, ora, in questo clima da terza guerra mondiale! Il voto dovrebbe aiutarci a cambiare le cose ma ultimamente i voti vengono usati come merce di scambio, una valuta che non risente affatto della svalutazione. Quando il bicchiere è colmo, può cadere solo qualche goccia d’acqua, ma quando il bicchiere ha una crepa alla base, c’è il rischio che l’acqua si versi tutta sul pavimento. La nostra società ha più di una crepa e rischiamo seriamente di finire tutti sul pavimento!

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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