NUNZIA CIARDI DIRETTORE DEL SERVIZIO DI POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI

La pedopornografia è un reato che consiste nel produrre, divulgare, diffondere e pubblicizzare, anche per via telematica, immagini o video che ritraggono bambini, bambine e adolescenti coinvolti in comportamenti sessualmente espliciti, reali o simulati (ad es. immagini realistiche o esito di manipolazioni grafiche) e qualsiasi rappresentazione degli organi sessuali di persone minorenni a fini soprattutto sessuali.

La pedopornografia online è stata un fenomeno in aumento durante l’emergenza coronavirus. Sebbene sia troppo presto per misurare i cambiamenti in termini di dati quantitativi, organizzazioni internazionali e istituzioni preposte alla lotta contro lo sfruttamento sessuale online, a livello internazionale, indicano come molto probabile che il numero di casi di abuso sessuale online su minori sia aumentato durante questo periodo, così come la diffusione d’immagini. 

Recentemente sono state arrestate quattro persone, mentre altre tre sono state denunciate, per detenzione di un’ingente quantità di materiale pornografico realizzato attraverso lo sfruttamento di minorenni. L’operazione è stata condotta dalla Polizia postale di Milano.
L’attività investigativa, coordinata dal Servizio Polizia postale e delle comunicazioni di Roma (Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online), è partita dall’analisi del materiale informatico sequestrato nell’ambito di un’indagine condotta nei mesi scorsi.

I poliziotti avevano scoperto un’intensa attività di scambio di video e foto raffiguranti bambini di età compresa tra i due e i dodici anni, in alcuni casi anche neonati, coinvolti in atti sessuali con adulti, con altri minori e, talvolta, anche con animali. Il materiale era diffuso online, attraverso le più note app di messaggistica istantanea. Grazie anche alla collaborazione internazionale degli organi investigativi stranieri, i poliziotti sono riusciti a identificare gli indagati sebbene gli stessi avessero adottato ogni precauzione tecnologica per non farsi scoprire.

Tra loro figurano persone di estrazione sociale molto diversa: si va dallo studente appena maggiorenne al distinto sessantenne impiegato in una nota società di telecomunicazioni. Dagli approfondimenti tecnici specialistici svolti sul posto, gli investigatori hanno anche scoperto che uno degli arrestati aveva realizzato e condiviso in rete dei video che proponevano abusi sessuali nei confronti di una sua giovane sorella, peraltro affetta da grave disabilità.
Le perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pendrive, computer e account di mail, spazi cloud e profili social sui quali è stato trovato un rilevante quantitativo di materiale pedopornografico.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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