Un altro camion contro la folla. Un altro attentato targato Isis. Il Terrore continua, il terrore non si ferma, nemmeno a Natale. A Berlino, nei mercati natalizi è scoppiato il panico, morti e feriti, gente sotto shock, ci risiamo. Sembrava calata l’attenzione verso questi combattenti dello Stato Islamico, e invece hanno rialzato la testa, prepotentemente, come solo loro sanno fare. Con gesti eclatanti, incomprensibili, fuori da ogni logica, contro gente inerme, innocente che si stava apprestando a festeggiare il Natale, comprando qualcosa ai propri cari. Erano in due a bordo del tir, uno è stato arrestato e l’altro ucciso. Due persone sole hanno fatto scoppiare il caos in una zona della capitale tedesca. Queste sono notizie che non vorremmo sentire più, ma continuiamo a contare i morti, continuiamo ad avere paura di uscire di casa, continuiamo a non poterne più di tutto questo. Quello che spaventa maggiormente è che questo attentato è stato realizzato con le stesse modalità di quello francese di questa estate a Nizza.

Un camion che viene lanciato in mezzo alla folla, travolgendo tutto e tutti, senza alcuna pietà, senza alcun rimorso, senza alcuna esitazione. Con questo ultimo gesto, l’Isis ci ha voluto mettere in guardia, ci ha voluto dire che loro non si arrendono, che loro non si fermeranno ma percorreranno la strada della jihad, senza fermate intermedie. Li potremo arrestare, alcuni moriranno negli scontri a fuoco, ma continueranno a tornare come stanno facendo, perché hanno una missione da compiere, un obiettivo da centrare, paesi da depredare. L’ostinazione di certe persone è più forte di ogni legge e pistola. Troppi paesi sono stati violati in modo sospetto, troppi i dubbi e le perplessità su chi e su cosa poteva e soprattutto doveva essere fermato e così non è stato. Troppe le incongruenze e le falle nei vari sistemi di sicurezza, veramente troppe.

A pensare male si fa peccato, ma in certi casi ci si azzecca. Si riuscirà ad arginare tutto questo? Non lo so, ma stare inermi a guardare cosa succede, senza prendere nessun tipo di iniziativa non è la soluzione. Basta piangere e contare le vittime, bisogna svegliarsi e fare qualcosa, qualunque cosa per il bene comune.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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