Pat Metheny è un chitarrista e compositore statunitense apprezzato in tutto il mondo, notevole la sua tecnica musicale e la capacità di passare da uno stile all’altro con grande disinvoltura.

Egli ha saputo sperimentare ed imprimere al suo strumento, la chitarra, nuove sonorità, moderne e piene di atmosfera che derivano dall’aver studiato le culture musicali non solo del suo paese ma di tutto il mondo.

Nei suoi brani si possono ascoltare musiche folk provenienti dalla sua terra natia che rievocano un intrisa nostalgia di ballate e musiche che rievocano l’oriente con le sue melodie e armonie; è un musicista a tutto tondo, con la notevole esperienza musicale di culture che arrivano da lontano.

La sua famiglia proviene da Lee’s Summit, moderno centro agricolo del Missouri, sito nella contea di Jackson a diciotto miglia sud-est di Kansas City, fondato nel 1865.

Il paese prese l’avvio dal piccolo nucleo d’abitazioni delle quali faceva parte quella della famiglia di Moses Metheny.
Moses, di origine irlandese, aveva vissuto una vita avventurosa, girando tutto il Midwest per circa trent’anni. Faceva parte di un’organizzazione di menestrelli e insegnanti protestanti; gli indiani li avevano ribattezzati “The Chautauqua”, per il loro continuo girovagare da un paese all’altro. Nel 1935 Moses Metheny morì travolto da un treno.

Suo figlio, Harrison “Pop” Metheny, divenne ingegnere elettrotecnico e sposò una ragazza di origine tedesca.
Dal loro matrimonio nacquero tre femmine e un maschio, Dave, che venne alla luce il 21 maggio del 1928.
Da ragazzo Dave cominciò a suonare la tromba nella Marching Band del paese e si esercitava con passione, mentre le tre sorelle non sembravano condividere l’amore per le sette note.

Dopo aver fatto parte della banda del liceo Dave continuò gli studi al Park College di Parksville, dove entrò nella Collage Dance Band. Durante l’esibizione del coro del college, Dave – tipo abbastanza taciturno – rimase colpito dalla spontaneità e gioia di vivere di una ragazza, Lois Hansen(…).
Nel 1948 Dave e Lois decidono di sposarsi e si stabilirono a Lee’s Summit, rimasto un piccolo centro agricolo con appena 3500 abitanti.

Il 28 agosto 1949 viene alla luce il primo figlio battezzato con il nome di Michael. Fin dai primi anni Mike, come tutti i Metheny, mostrava interesse per la musica, cresceva tranquillo e Dave e Lois decisero di dargli un compagno di giochi e se fosse stato maschio lo avrebbero chiamato Patrick in onore del santo protettore della loro terra di origine, l’Irlanda (anche se, da recenti ricerche sul proprio cognome, i Metheny ne hanno scoperto l’origine francese).

Il nuovo arrivato era ansioso di venire alla luce e i genitori non ebbero il tempo di andare all’ospedale di Kansas City.
Patrick Bruce Metheny nasce a Lee’s Summit il 12 agosto 1954.
Il suo primo incontro con la musica avviene dopo pochi mesi. La madre acquistò in offerta alcuni dischi di musica classica e appena accese il giradischi si accorse che il piccolo Patrick smise di piangere. Da quel giorno la collezione di musica classica di casa Metheny aumentò paurosamente.

“Un giorno mia madre, in un negozio di alimentari, acquistò in offerta alcuni dischi di musica classica senza sapere nemmeno cosa stava comprando. Erano circa quindici album di sinfonie. Arrivata a casa accese il giradischi e si accorse che io smettevo di piangere. Da quel giorno iniziò ad ascoltarli di continuo. Penso che abbiano avuto un grande effetto su di me. Quando sento dei brani di musica classica che credo di non conoscere, mi accorgo invece che ne conosco anche le minime parti e la strumentazione. Quando sei piccolo la tua mente è molto aperta e la musica classica ascoltata precocemente penso sia stata per me una grande influenza” Pat Metheny. (PAT METHENY, Una chitarra oltre il cielo. Luigi Viva, 2013 Nuovi Equilibri, Viterbo.)

Patrick Bruce Metheny è oggi tra i più famosi e apprezzati chitarristi jazz in attività, fondatore, nonché leader, nel 1976 insieme al tastierista Lyle Mays del Pat Metheny Group.
Diventa molto presto insegnante all’Università di Miami ed alla Boston’s Berklee College of Music, grazie all’allora già conosciuto vibrafonista Gary Burton.

Da primo album del 1975 (Bright Size Life con Jaco Pastorius – ECM Records), ad oggi Pat Metheny ha avuto un crescendo di consensi sia da parte della critica ma soprattutto da parte del pubblico, anche quando ha sviluppato nuove esperienze spingendosi fino al Free Jazz con Ornette Coleman.

La sua produzione musicale si sviluppa su più filoni paralleli: il Pat Metheny Group, lavori da solista, duetti ed altre partecipazioni; il suo genere va dalla Jazz Fusion alla World Music e Latin Jazz.
Sin dalla nascita il gruppo è stato uno dei rari esempi di formazione Jazz capace di raggiungere il grande pubblico, senza tuttavia cedere a tentazioni squisitamente commerciali e negli anni ha sviluppato uno stile decisamente riconoscibile, fatto di dense orchestrazioni spesso unite al contrappunto classico e molto iridato dalla World Music, in special modo quella sudamericana e mediterranea.

Metheny si occupa della melodia, Mays delle complesse armonie. Frequente è il ricorso ai tempi compositi: fra i più particolari si ricordano l’inizio del brano “First Circle”(ECM Records 1984), dove adottano battitori di mani in 22/8, oppure “5-5-7” che alterna la successione di tempi dispari e che dà anche il titolo alla composizione.
Nel corso degli anni Pat Metheny è stato anche tra i primi chitarristi a capire la potenzialità del Synth per chitarra (Roland Gr 808) cambiando radicalmente ed esplorando nuovi orizzonti nei suoni per chitarra, ad esempio cercando di imitare anche il suono delle trombe.

Utilizzerà anche il Danelectro Coral Sitar Guitar nei brani “Last Train Home” e “Minuano Six Eight” del 1987, oppure nel brano “Are You Going with Me” dove Metheny si dilunga in un assolo pieno di sinthesizer.
Il chitarrista negli anni Ottanta del secolo scorso, si avvicina alla musica brasiliana e collabora con grandi artisti brasiliani, da Milton Nascimento, Gilberto Gil e tanti altri, facendo concerti a Rio De Janerio.
Nel 1981 si unì al gruppo il bassista Steve Rodby, con il batterista Paul Wertico e il vocalist polistrumentista argentino Pedro Aznar e con questa formazione si è raggiunta la più alta espressione musicale del Pat Metheny Group, nel 1982 il chitarrista scrive il brano ipnotico “Au Lait”.

Al gruppo si sono affiancati con il tempo altri artisti, la cui collaborazione è rimasta limitata a pochi dischi, rendendo la formazione del gruppo abbastanza fluida: degna di nota è la partecipazione di Richard Bona, poliedrico bassista di origini africane, nella registrazione dell’album “Speaking of Now” dell’anno 2002, seguita l’anno dopo dal Concerto Live.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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