La storia di una società non si può cancellare. Così come non basta una sentenza dei giudici per scrivere la parola “fine” sull’avventura calcistica del Cesena.

Un club che ha saputo scrivere parole importanti nei suoi settantotto anni di presenza nell’Olimpo del calcio e che guarda al futuro con realistica ambizione. Cambiato l’assetto societario, la denominazione del club, gli attori in campo e quelli fuori, a reggere l’urto deflagrante – rimanendo inalterata – è la passione dei tifosi bianconeri che portano fieramente il simbolo del cavalluccio sulla pelle. La nuova squadra, nata dalla fusione con il Romagna Centro, ha saputo raccogliere oltre ottomila e trecento abbonati a tempo di record.

Centinaia di presenze nelle trasferte, migliaia di contatti in Italia e all’estero per le dirette in streaming; testimonianze che il cuore romagnolo c’è e batte sempre forte. Il simbolo del cavalluccio (noleggiato per questo campionato, e ora messo all’asta) è ripartito alla conquista del “triplete”, così come ha fatto il Parma prima di noi. Ovviamente il percorso è lastricato d’insidie ma l’obiettivo rimane uno: tornare nel calcio che conta e che a metà degli anni settanta si affacciò nientemeno che in Coppa Uefa. A mantenere in vita questo sogno, che in estate pareva destinato a sfumare, una cordata di ventisette soci “imprenditori” locali. Persone romagnole saldamente radicate nel territorio.

Al vertice del sodalizio Augusto Patrignani che non ha mai nascosto le ambizioni della società e che punta a portare quanto prima a trenta il numero dei soci. Il primo impegno del neo presidente sarà l’indispensabile promozione in serie C, mantenendo sano il bilancio, con un budget a disposizione di circa due milioni di euro. Ad amalgamare e forgiare un gruppo molto giovane abbiamo ritrovato Beppe Angelini, già mister del Romagna Centro. Al suo fianco il capitano Giuseppe De Feudis – che ha indossato i colori bianconeri dalla serie A alla serie D – l’esperto portiere Federico Agliardi e Davide Biondini tornato in Romagna (ora anche al gol) a distanza di quindici anni dalla prima apparizione, pronto a tracciare la strada, dopo che aveva deciso di appendere le scarpette al chiodo.

Oggi occorre non guardate al passato, che rischia di diventare un fardello troppo pesante da portare sulle spalle. Il campionato, giunto al giro di boa, ci vede al comando in solitaria. Confidiamo che l’attuale rosa, ampiamente rinforzata e di qualità, possa dare nuovo slancio ai bianconeri pronti a giocarsela e lottare fino alla fine. Ogni partita casalinga, osservo una curva mare da applausi – senza più fantasmi nell’armadio – che ora guarda con fiducia al futuro. Il sogno del singolo rimane un sogno, mentre il sogno di tanti può anche diventare realtà.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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