Alla fine dello “spettacolo“, come si usa spesso, è arrivata la soluzione più logica, anche se lunedì era quella che tutti escludevano assolutamente: il MATTARELLA BIS!
Chi sia l’artefice della continuità alla Presidenza della Repubblica, aspettiamoci di veder spuntare i “meritori” a frotte; ma allora, al di là degli intendimenti dello stesso Mattarella, perché non si è votato già al primo scrutinio il buon Sergio?
Forse perché non erano poi in molti ad auspicare un nuovo incarico a questo signore dai modi distinti ed un po’ demodé, che diverse volte si era frapposto con i suoi relativi poteri ai bulletti della “nuova” politica italiana, quella di chi nella marmellata non ci mette solo le mani, ma ci si butta tutto a capo fitto, e sotto questo aspetto non c’è nulla di nuovo, ma solo di PEGGIO!
Sette chiamate al voto dove si è vista l’insulsità della politica italiana, quella di gente che ha illuso gli elettori e poi ha dimostrato che “solo” cadere dalla padella alla brace sarebbe stato un miracolo di cui gioire. Quello che succederà adesso è difficile da ipotizzare, salvo che si voglia, da qualche parte, mandare a casa il governo Draghi e tornare a votare; la rielezione di Mattarella deve essere “digerita” da molti, alleati tra di loro ed anche divisi sotto il medesimo colore partitico.
Solo nei prossimi giorni si capirà quale potrà essere il futuro della legislatura, anche se auspicare nuove elezioni aprirebbe scenari apocalittici, non perché possa essere eventualmente la destra a vincere, ma perché chiunque vinca ci sono divisioni così profonde che solo gli interessi di potere, di divisione della torta a discapito del popolo italiano, può portare ad un accordo.
Già ci siamo sorbiti e ci sorbiamo gente indegna di sedere in Parlamento, e di tutti i colori, almeno evitiamo che i bulli l’abbiano vinta e magari di dover rimpiangere il Tonelli pensiero, che sarebbe davvero la fine della fine.
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica
