Presentata a Roma la prima edizione del Premio cinematografico Pasquale Squitieri, “Il piacere della libertà”

Una rosa di dieci opere per ogni categoria sarà proposta e votata da una giuria di grandi nomi del mondo dello spettacolo come Simona Izzo, Barbara Alberti, Vittorio Cecchi Gori e Pippo Baudo

Presentata ieri pomeriggio a Roma la prima edizione del Premio Pasquale Squitieri, “Il piacere della libertà”: l’appuntamento si svolgerà il 27 novembre 2020 a Roma e premierà i migliori lungometraggi e cortometraggi del cinema italiano. Queste le categorie: Miglior Film edito, Miglior regista film edito, Miglior Opera Prima edita, Miglior Docu-Fiction, Miglior corto Inedito, Miglior regista corto inedito. Una rosa di dieci opere per ogni categoria sarà proposta e votata da una giuria di grandi nomi del mondo dello spettacolo come Simona Izzo, Barbara Alberti, Vittorio Cecchi Gori e Pippo Baudo. L’appuntamento è ideato da Ottavia Fusco Squitieri e promosso da Salvo d’Ortona.

CHI ERA PASQUALE SQUITIERI – Chi era Pasquale Squitieri? Difficile definire un uomo dallo spirito libero e impetuoso come il grande regista, nato a Napoli il 27 novembre del 1938 nel popolare Rione Sanità. La sua vita e per osmosi il suo cinema sono un manifesto di anticonformismo e di libertà di pensiero.

Un uomo che non ha mai avuto paura di cambiare e affermare la propria identità con forza e passione, insofferente ad ogni etichetta, trovando una contiguità, rara nell’arte, tra la vita vissuta e le sue opere. Così il suo cinema è difficile da definire sempre volto a cogliere le incongruenze della società, trattando argomenti controversi e scomodi, portando sullo schermo una cifra stilistica, tanto con il suo cinema storico quanto con quello di attualità, lirica e appassionata, figlia della scuola del suo amato e citato padrino cinematografico Sergio Leone, quanto lo sguardo antropologico di un documentarista nell’osservare il mondo senza filtri o bandiere prestabilite.

“UN UOMO DIVERSAMENTE VIVO” – Per questo calza a pennello la definizione “Un uomo diversamente vivo” come nelle parole della sua amata moglie e promotrice di questo premio, Ottavia Fusco: < “Il piacere della libertà”… Così, in un famoso articolo, Alberto Moravia definiva una delle più invidiabili caratteristiche umane di Pasquale Squitieri: un grande spirito libero, un uomo coraggioso a scapito persino di se stesso, un intellettuale imprevedibile e capace di opinioni sempre originali e fuori da qualsiasi schema. Un uomo senza etichette e per questo etichettato dai nemici (tanti) e amato dagli amici. Tantissimo. Ho pensato di creare questo Premio per ricordarlo, o meglio, perché non venga dimenticato. Un caro amico mi ha suggerito una definizione per Pasquale, adesso che non c’è più : il “diversamente vivo”. Definizione che condivido e che faccio mia con tutta l’anima.>

Oggi quel cinema storico e di denuncia, se da una parte è sempre meno presente sui grandi schermi, e anche quando tratta temi scottanti è inglobato da un sistema mainstream e finisce per diventare patinato, edulcorando la narrazione e emarginando chi si pone al di fuori dagli schemi, cosa del resto capitata anche al maestro, dall’altra, grazie ai nuovi mezzi di ripresa e di comunicazione digitali che rendono possibili produzioni a basso costo con ottimi risultati, ci sono nuove generazioni di cineasti, e qualche maestro, che riescono a portare le loro istanze di stile e contenuti senza farsi ingabbiare da logiche di mercato. Pasquale era anche uno sperimentatore e amava tutti i nuovi mezzi di ripresa come di narrazione, per questo ci sembra la figura più giusta per sostenere un modo diverso pensare, a tre anni dalla sua morte, cercando quel fil rouge tra le sue opere e quelle contemporanee che oggi possa mantenere vivo quello spirito libero.

IL PREMIO – Un CTS di esperti selezionerà quelle opere italiane edite in sala nella stagione che va dal 26 novembre dell’anno precedente al 27 dell’anno corrente data di nascita del maestro, che abbiano colto le tematiche di stili e contenuti cari al maestro come controverse vicende storiche, tematiche di disagio sociale, criminalità organizzata ecc. Lo stesso avverrà sia per quelle docu-fiction che siano state distribuite sui network quanto per quelle inedite. Abbiamo scelto le docu-fiction perché tra le nuove forme di espressione è una di quelle che ha saputo rimanere nello stesso tempo indipendente e capace di raggiungere un grande pubblico.

Per i corti, che il maestro definiva “Il miglior biglietto da visita di un giovane regista”, il discorso è diverso, dovranno essere inediti e realizzati in verticale come sono oggi buona parte dei contenuti visualizzati dal pubblico, proprio per nel solco di quella sperimentazione, su un tema prescelto e legato alla poetica “squiteriana”, a cui verrà assegnato anche un premio in denaro e forniture per la realizzazione di un corto professionale.

“Il Premio – spiega Ottavia Fusco – verrà attribuito ad un’opera già realizzata e che meglio rappresenti originalità, libertà di pensiero, coraggio delle opinioni e che si distingua in mezzo alla facile corrente del compiacere o del piacere a tutti, a tutti i costi. Così come Squitieri è sempre stato. Un Premio da celebrare in nome dell’ Arte, dell’Arte della Vita, della Libertà!”.

LA GIURIA E LE CATEGORIE – Una rosa di 10 opere per ogni categoria sarà proposta e votata da una giuria di grandi nomi del mondo dello spettacolo come Simona Izzo, Barbara Alberti, Vittorio Cecchi Gori, Pippo Baudo e altri ancora che eleggerà i migliori assegnando i seguenti premi: Miglior Film edito, Miglior regista film edito, Miglior Opera Prima edita, Miglior Docu-Fiction, Miglior corto Inedito, Miglior regista corto inedito. Entro la metà di marzo verranno pubblicati su un sito www.premiopasqualesquitieri.it e relative pagine social i regolamenti dettagliati.

Ieri, giorno in cui si commemora il terzo anniversario della scomparsa di Pasquale, si lancia questo premio che si terrà il 27 novembre, giorno altresì in cui si celebra la nascita del maestro, con una serata ricca di spettacolo, grandi artisti e grandi contenuti, sempre nel segno del maestro refrattario al glamour fine a se stesso ma appassionato amante della bellezza e dell’intrattenimento. La statuetta, simbolo del Premio, verrà realizzata dallo scultore Aldo Gallina (in arte Jona), un’Ala d’Oro, a rappresentare i concetti che il Premio intende celebrare.

A cura di Salvo Cagnazzo Ufficio Stampa Uozzart
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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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