Papa Francesco è entrato in processione nella Basilica di San Pietro, dove stamane ha celebrato la messa in occasione della 3^ Giornata della parola di Dio, da lui stesso istituita il 30 settembre 2019.

Vestito di verde, colore dei paramenti di questo tempo liturgico, il Pontefice ha ricordato in fondo come “Tutto ha avuto inizio dalla parola che Dio ci ha rivolto”, “con la sua parola ha creato l’universo”, “fin dai tempi antichi ci ha parlato per mezzo dei profeti”, e “infine, nella pienezza del tempo, ha mandato a noi la sua stessa parola”, a mezzo di Cristo.

Gesù, ha detto ai duemila fedeli riuniti per la messa, “è inviato per andare incontro ai poveri – che siamo tutti noi – e liberarli. Non è venuto a consegnare un elenco di norme o ad officiare qualche cerimonia religiosa, ma è sceso sulle strade del mondo a incontrare l’umanità ferita, ad accarezzare i volti scavati dalla sofferenza, a risanare i cuori affranti, a liberarci dalle catene che ci imprigionano l’anima“. Ecco che la Parola di Dio “ci rivela qual è il culto più gradito a Dio: prendersi cura del prossimo“.

Spiega il pontefice come “la parola di Dio ci cambia. E lo fa penetrando nell’anima come una spada. Perché, se da una parte consola, dall’altra provoca e scuote, riportandoci alle nostre contraddizioni”. Per il Papa la Sacra Scrittura “non ci astrae dalla vita, ma ci immette nella vita, nelle situazioni di tutti i giorni, nell’ascolto delle sofferenze dei fratelli, del grido dei poveri, delle violenze e delle ingiustizie che feriscono la società e il pianeta, per non essere cristiani indifferenti, ma operosi, creativi, profetici”. E torna a richiamare l’attenzione sui migranti morti in mare: “Quanto dolore sentiamo nel vedere fratelli e sorelle nostri morire sul mare perché non li lasciano sbarcare. E alcuni in nome di Dio!”

Per la prima volta, nel corso della celebrazione, con un nuovo rito preparato dalla congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, il Papa conferisce a uomini e donne laici provenienti da diversi Paesi del mondo il ministero del lettorato a 2 uomini e 6 donne e il ministero del catechista con un rito approvato ad experimentum a 5 uomini e 3 donne. Con lui nella liturgia dieci cardinali, dieci vescovi e 120 sacerdoti, all’altare della confessione l’arcivescovo Rino Fisichella e il vescovo Franz-Peter Tebartz-Van Elst, rispettivamente presidente e delegato per la catechesi del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

Sempre parlando ‘a braccio’ Francesco parla del momento difficile che la Chiesa attraversa anche a causa di rigidità: “Siamo in un momento in cui nella Chiesa ci sono le tentazioni della rigidità, che è una perversione. E si crede che trovare Dio è diventare più rigido, con più norme, le cose giuste, le cose chiare. Quando noi vedremo proposte rigide, di rigidità, pensiamo subito: questo è un idolo, non è Dio. Il nostro Dio non è così. Sorelle e fratelli -ha esortato – la parola di Dio ci cambia, la rigidità non ci cambia, ci nasconde”.

E ancora, di come questa rigidità limiti lo sguardo sulla realtà: “Ho parlato della rigidità, di quel pelagianesimo moderno che è una delle tentazioni della Chiesa. E quest’altra è cercare una spiritualità angelica, è un po’ l’altra tentazione di oggi: i movimenti spirituali gnostici, lo gnosticismo, che ti propone una parola di Dio che ti mette in orbita e non ti fa toccare la realtà”.

Nel momento in cui nella Chiesa ci sono le tentazioni della rigidità, che è una perversione, e si crede che trovare Dio è diventare più rigido, con più norme, le cose giuste, le cose chiare … Non è così. Se vedremo proposte rigide, pensiamo subito: questo è un idolo, non è Dio. Il nostro Dio non è così

Ieri sera alla vigilia della terza domenica della Parola di Dio è stato diffuso un tweet sull’account ufficiale di Papa Francesco, con una richiesta precisa a favore della lettura della Sacra Scrittura forse impedita anche dall’uso di televisione e cellulari “Chiediamo al Signore la forza di spegnere la televisione e di aprire la Bibbia; di chiudere il cellulare e di aprire il Vangelo. Ci farà sentire il signore vicino e ci infonderà coraggio nel cammino della vita. #paroladidio”.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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