Papa Francesco, durante l’udienza giubilare in piazza San Pietro, ha ricordato: “Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti ai cani, e poi lasciano senza aiuto la fame del vicino e della vicina, no no, d’accordo eh?”. Il Pontefice a invitato a “stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo piuttosto diffuso che è solo una emozione superficiale che offende l’ altro. La pietà – ha aggiunto – non va confusa con la compassione per gli animali che vivono con noi, accade infatti che a volte si provi verso animali e si rimanga indifferenti di fronte alle sofferenze dei fratelli”. La pietà, ha spiegato papa Francesco, “è uno dei sette doni dello Spirito santo che il Signore offre ai discepoli per renderli docili alle ispirazioni divine”.

Per Gesù, “provare pietà – ha spiegato papa Bergoglio – equivale a condividere la tristezza di chi incontra ma allo stesso tempo a operare in prima persona per cambiarla in gioia”, e “anche noi siamo chiamati a coltivare la pietà di fronte alla vita scuotendoci di dosso l’indifferenza che impedisce di riconoscere la sofferenza dei fratelli che ci circondano e liberandoci dalla schiavitù del benessere materiale”.

Il Papa ha concluso l’udienza giubilare citando la preghiera a Maria nel Paradiso della Divina Commedia: “In te misericordia, in te pietate, In te magnificenza, in te s’aduna Quantunque in creatura è di bontate!”. Bergoglio ha spiegato come “Dante Alighieri” “esprima” il concetto di pietà “nella preghiera al culmine del Paradiso”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui