“Le tentazioni accompagnano anche noi nel cammino della vita. Dobbiamo vigilare, perché spesso si presentano sotto un’apparente forma di bene. Infatti, il diavolo, che è astuto, usa sempre l’inganno. Ha voluto far credere a Gesù che le sue proposte fossero utili per dimostrare che era davvero Figlio di Dio. E così fa anche con noi: arriva spesso ‘con gli occhi dolci’, ‘con il viso angelico’; sa persino travestirsi di motivazioni sacre, apparentemente religiose! Se cediamo alle sue lusinghe, finisce che giustifichiamo la nostra falsità, mascherandola di buone intenzioni: ‘Ho fatto affari strani, ma ho aiutato i poveri’; ‘ho approfittato del mio ruolo – di politico, governante, sacerdote, vescovo – ma anche a fin di bene’; ‘ho ceduto ai miei istinti, ma in fondo non ho fatto male a nessuno’, e così via. Per favore: con il male, niente compromessi!” Così Papa Francesco all’Angelus, nella prima domenica di Quaresima, commentando la pagina del Vangelo “che ci porta nel deserto, dove Gesù è condotto dallo Spirito Santo, per quaranta giorni, per essere tentato dal diavolo”. “Con la tentazione – prosegue – non si deve dialogare, non bisogna cadere in quel sonno della coscienza che fa dire: ‘in fondo non è grave, fanno tutti così’. Guardiamo a Gesù, che non cerca accomodamenti, non fa accordi con il male. Al diavolo oppone la Parola di Dio e così vince le tentazioni”.

‘In tempo di Quaresima prendiamoci spazi di silenzio e preghiera”
“Questo tempo di Quaresima sia anche per noi tempo di deserto. Prendiamoci degli spazi di silenzio e di preghiera, durante i quali fermarci e guardare ciò che si agita nel nostro cuore. Facciamo chiarezza interiore, mettendoci davanti alla Parola di Dio nella preghiera, perché abbia luogo in noi una benefica lotta contro il male che ci rende schiavi, una lotta per la libertà. Chiediamo alla Vergine Santa di accompagnarci nel deserto quaresimale e di aiutare il nostro cammino di conversione” ha detto ancora Francesco all’Angelus.

Accorato appello per assicurare i corridoi umanitari in Ucraina
“In Ucraina scorrono fiumi di sangue e lacrime: non è solo un’operazione militare ma una guerra che semina morte e miseria. Le vittime sono sempre più numerose come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. Cresce di ora in ora la necessità di aiuti umanitari e rivolgo il mio accorato appello affinché vengano aperti corridoi umanitari”. Lo ha detto papa Francesco dopo l’Angelus. “Si fermi la guerra – ha ammonito – e si torni a rispettare il diritto internazionale”.

Santa Sede pronta a fare di tutto per fermare la guerra
“La Santa Sede è disposta a fare del tutto, a mettersi in servizio per questa pace”, lo ha detto il Papa all’Angelus. “In questi giorni sono andati in Ucraina due cardinali, per servire il popolo, per aiutare – ha annunciato -: il cardinale Krajewski, elemosiniere, per portare gli aiuti ai più bisognosi, e il cardinale Czerny, prefetto ‘ad interim’ del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale”. “Questa presenza di due cardinali lì- ha aggiunto- è la presenza non solo del Papa, ma di tutto il popolo cristiano che vuole avvicinarsi e dire: ‘la guerra è una pazzia, fermatevi per favore, guardate questa crudeltà”.

Grazie giornalisti, ci fate capire la guerra Ucraina
“Voglio ringraziare le giornaliste e i giornalisti che per garantire informazione mettono a rischio la loro vita” ha continuato Francesco di fronte a una Piazza San Pietro piena di bandiere dell’Ucraina e della pace, riferendosi al lavoro degli inviati presenti nel Paese dell’Europa centrorientale per riferire dell’aggressione russa. “Grazie fratelli e sorelle per questo vostro servizio, che ci permette di essere vicini al dramma di quella popolazione e ci permette di valutare la crudeltà di una guerra. Grazie fratelli e sorelle”, ha aggiunto.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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