PAPA FRANCESCO JORGE MARIO BERGOGLIO

Il Papa in questa prima domenica di agosto tocca un tema a lui caro, perché cerchiamo il Signore e cosa ci insegna il Vangelo: “Abbiamo bisogno di discernere questo, perché tra le tante tentazioni ce n’è una che potremmo chiamare tentazione idolatrica”. “È quella che ci spinge a cercare Dio a nostro uso e consumo – ha spiegato il Papa -, per risolvere i problemi, per avere grazie a Lui quello che da soli non riusciamo a ottenere. Per interesse. Ma in questo modo la fede rimane superficiale e anche, mi permetto la parola, la fede rimane miracolistica: cerchiamo Dio per sfamarci e poi ci dimentichiamo di Lui quando siamo sazi”. “Al centro di questa fede immatura – ha detto ancora Francesco – non c’è Dio, ci sono i nostri bisogni, i nostri interessi. È giusto presentare al cuore di Dio le nostre necessità, ma il Signore, che agisce ben oltre le nostre attese, desidera vivere con noi anzitutto una relazione d’amore”.

“E l’amore vero è disinteressato, è gratuito – ha aggiunto -: non si ama per ricevere un favore in cambio.Questo è interesse, e tante volte nella vita noi siamo interessati”. Il Papa ha anche spiegato che l’importante “non è aggiungere pratiche religiose o osservare speciali precetti; è accogliere Gesù, accoglierlo nella vita, vivere una storia d’amore”, perché “c’è una relazione con Lui che va oltre le logiche dell’interesse e del calcolo”. “Questo vale nei riguardi di Dio, ma anche vale nelle nostre relazioni umane e sociali – ha quindi osservato – quando cerchiamo soprattutto il soddisfacimento dei nostri bisogni, rischiamo di usare le persone e di strumentalizzare le situazioni per i nostri scopi. Quante volte abbiamo sentito di una persona, ‘questo usa le persone e poi si dimentica’. Usare le persone: è brutto questo! E una società che mette al centro gli interessi invece delle persone è una società che non genera vita”.

“L’invito del Vangelo è questo – ha concluso il Papa -:piuttosto che essere preoccupati soltanto del pane materiale che ci sfama, accogliamo Gesù come il pane della vita e, a partire dalla nostra amicizia con Lui, impariamo ad amarci tra di noi. Con gratuità e senza calcoli. Amore gratuito e senza calcoli, senza usare la gente, con gratuità, con generosità, con magnanimità”.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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