paolo-rossi
Metti un personaggio come Paolo Rossi, uniscilo a una trama (vera) che ha dell’incredibile, ed ecco saltar fuori gli ingredienti giusti per una sceneggiatura di successo che prima o poi verrà proposta in una fiction televisiva. Su questo controverso giocatore che fu squalificato per 2 anni e seppe risorgere andando a conquistare nello stesso anno il Mondiale, la relativa classifica cannonieri e il Pallone d’oro, c’è materiale da vendere; solo altri 2 giocatori al mondo si possono vantare di aver vinto altrettanto nello stesso anno: l’argentino Kempes e il brasiliano Ronaldo.

Nato a Prato nel 1956 e con il papà Vittorio ex ala destra del Prato, il futuro “Pablito” parte avvantaggiato rispetto ai suoi piccoli colleghi perchè a soli 5 anni ha la fortuna di iniziare a tirare i primi calci sul campo dello storico Club Santa Lucia, squadra che ha lanciato giocatori del calibro di Christian Vieri e Alino Diamanti.

A 16 anni è già nelle giovanili della Juventus ma i tre infortuni consecutivi inducono i dirigenti bianconeri a girarlo al Vicenza: sarà la sua consacrazione. L’intuito del mister G.B. Fabbri è decisivo, Rossi da ala viene trasformato in bomber e infatti sullo scatto breve è immarcabile, trovando la via della rete in ogni modo, grazie a un istinto da vero rapace dell’area di rigore. Successivamente va a giocare con il Perugia è anche qui si conferma a suon di reti. Il ct della nazionale Bearzot stravede per questo “ragazzo dalle ginocchia fragili” e lo convoca per il mondiale argentino del 1978 dove Rossi lo ripaga con i suoi primi tre gol azzurri. Il 1º marzo 1980 viene alla luce lo scandalo del Totonero, in cui Rossi risulta coinvolto insieme ad altri compagni del Perugia. Nonostante l’attaccante professi più volte la propria totale estraneità ai fatti, viene squalificato per due anni perdendo così anche la possibilità di partecipare al Campionato europeo di calcio 1980. 

Il primo anno di squalifica lo trascorre a Vicenza, città in cui si sposa e rimarrà a vivere, allenandosi con la squadra locale. Nel momento più difficile della sua vita sportiva, però, ecco il colpo di scena: la Juve si ricorda di lui e un po’ a sorpresa lo riporta a Torino. Lui stesso ricorda: “La lettera di convocazione adesso farebbe ridere.
Diceva di presentarsi con i capelli corti, indicava cosa mangiare e cosa bere. Boniperti era un mago in queste cose. Quando arrivai mi disse: “Paolo, se ti sposi è meglio, così sei più tranquillo”. Mi sono sposato a settembre.
L’avrei fatto lo stesso, diciamo che sono stato un pò spinto… Comunque devo ringraziare lui, Trapattoni e Bearzot. Il Trap mi ha allenato con la sua grinta, ci ha messo molta dedizione, Bearzot mi chiamava spesso. Non mi faceva promesse ma mi incoraggiava a lavorare bene, perchè lui mi teneva sempre in considerazione. Fondamentale”.
Al rientro sul campo nell’aprile del 1982 Rossi dimostra subito di non aver perso il vizio del gol, tanto che Bearzot lo convoca per il mondiale spagnolo a discapito di Pruzzo e con l’opinione pubblica contraria. Dopo un primo girone disastroso, arriva l’Argentina e i giornalisti italiani danno gli Azzurri già spacciati; di quella partita ecco il ricordo di Rossi: “La gara con l’Argentina è stata decisiva, vinta giocando bene. Io non segnai, ma stavo meglio. Non pensavamo certo di vincere il mondiale, però ci convincemmo di poter giocare alla pari con chiunque.” Subito dopo c’e’ il Brasile e occorre battere per forza la più forte squadra del mondo per superare il turno, mentre ai “carioca” basta il pareggio. Pablito vince da solo il big match contro la Selecao, segnando una tripletta che entrerà nella storia, diventando così : “l’uomo che ha fatto piangere il Brasile”. Segna altri tre gol, con una doppietta alla Polonia e una rete in finale alla Germania; vince il mondiale, il titolo di capocannoniere e tredici anni dopo Gianni Rivera conquista il Pallone d’oro. Giocherà in bianconero fino all’85, dove conquista uno scudetto, una coppa Coppe e una coppa Italia giocando con Platini, Boniek e 5 campioni del mondo. Nell’85-86 passa al Milan e l’anno dopo chiude la carriera a Verona. Alla fine saranno 209 le partite in serie A, incorniciate da 82 reti. Con la nazionale Pablito conta 48 presenze e 20 reti. A 53 anni è diventato nuovamente padre con l’arrivo di Maria Vittoria, nata dall’unione con la giornalista Federica Cappelletti che ha sposato in seconde nozze. In precedenza aveva ottenuto il divorzio da Simonetta Rizzato da cui ha avuto Alessandro.
Paolo Rossi è attualmente un apprezzato opinionista di calcio.

Acura di Claudio Evangelisti – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui