Come al solito, dopo tante parole i fatti sono stati molti meno anche per quanto riguarda le panchine della Serie A; vero che in realtà la stagione non è ancora finita, essendoci in ballo le Coppe, roba mica da poco, come è altrettanto vero che non ancora tutti i tasselli sono stati riempiti, vedi Udine ad esempio, ma sarebbe davvero clamoroso ritrovarsi a metà agosto con magari Inter e/o Juve che cercano un nuovo allenatore… pur se specialmente i bianconeri…

Milan e Fiorentina parevano le maggiori candidate ad un cambio, ma poi si è deciso di proseguire con chi aveva fatto bene, da subentrati, ed in condizioni oggettivamente tutt’altro che facili, e non solo a causa del Covid; semmai da oggi, per Pioli e Iachini arriva il difficile, perché da loro ci si aspetta un’ulteriore crescita che, come sempre, dipenderà da tante variabili e non sarà per nulla facile da ottenere, questo però è il mestiere che si sono scelti ed essendo nel calcio da decenni, sanno benissimo a cosa vanno incontro.

Non hanno cambiato Roma, Napoli, Atalanta e Lazio, mentre lo scossone, o gli scossoni, chissà, potrebbero arrivare da Inter e Juve; improbabile che alla fine Conte non sia più sulla panca interista? Di cosa è successo ce ne siamo già occupati, ma conoscendo il “fumantino” leccese, si può eventualmente non considerare un finale col botto?

In casa Juve invece si parla dal giugno 2019 di un Sarri che, ma non si poteva dire, sia arrivato solo per i no di altri e non abbia mai convinto sia relativamente al gioco che, cosa più importante, nella gestione della rosa; inutile girarci intorno, ma il toscano non era la prima scelta e probabilmente neppure l’alternativa migliore a Zidane e Guardiola, ma questi hanno risposto picche e si è deciso di virare su qualcuno incensato dalla critica perché “portatore” di bel gioco … peccato che a Napoli il gioco non si sia concretizzato in vittorie ed al Chelsea si sia vinta l’UEFA non certo grazie alle sue idee, o non è così?

Si può affidare una rosa zeppa di campioni affermati ad un “proletario” (nel senso buono del termine) che avrà pure vinto dei campionati, ma non certo quello italiano, inglese, spagnolo, pensando che riesca ad imporre le proprie idee, a farsi ascoltare da chi oltre magari ad un Mondiale, ha portato a casa Coppe e Scudetti a iosa? Anche questo non si può dire/scrivere (almeno a certi livelli), ma davvero Sarri è “padrone” dei calciatori che allena? Lo è come Gasperini dei suoi?

Il futuro del toscano dipenderà molto dalla Champions, ammesso e non concesso che anche un’eventuale vittoria lo salvi dalla “volontà” di un gruppo che pare credere poco nel proprio conduttore; certo le alternative non paiono essere molte, ma ci sono e tutte disponibilissime a correre a Torino, anche se, più di una potrebbe creare gli stessi dubbi del buon Maurizio.

Il resto? Maestro Giampaolo dovrebbe approdare al Toro, Ranieri è meglio che la Samp se lo tenga bello stretto, perché con il borioso DiFra ancora qualche giornata in panchina finiva dritta dritta in B; mentre proprio DiFra approda a Cagliari e vedremo se la discesa dell’ex fenomeno sassuolese finirà nell’isola dopo la Roma e la Samp…

De Zerbi resterà in Emilia, come Mihalovic, ed a Verona hanno confermato Juric, come vorrebbero fare ad Udine con Gotti, cosa tutt’altro che certa, visto che il tecnico voleva essere solo “di passaggio” come capo allenatore; e Parma e Genoa? D’aversa dovrebbe restare, ma non si sa mai, anche perché potrebbe essere tentato dal Toro, non ci approdasse Giampaolo, mentre casa rossoblù è il solito … porto di mare … in tutti i sensi, dove si cambia spesso e questa volta (non la prima) potrebbe essere il mister ad avere dubbi circa il futuro.
Restano le neopromosse, ma qui perché si dovrebbe cambiare l’allenatore? A meno di trovare qualche esperto “navigante” che sappia destreggiarsi tra i marosi non certo facili della Serie a.

Insomma, i discorsi restano più o meno gli stessi da una stagione all’altra, ci sono quelli bravi, quelli meno, quelli che la stampa incensa ben al di là dei propri meriti e finiscono per essere considerati anche se alla resa dei conti dimostrano nulla, così come ci sono quelli che non hanno santi nel paradiso e bravi o meno che davvero siano possono aspirare ad una panca di “seconda classe” come approdo massimo, tanto giriamola come vogliamo, ma a vincere è sempre solo uno, due considerando la Coppa nazionale…

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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