La cerimonia degli Oscar 2019 si è aperta con l’esibizione dei Queen sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles. Un omaggio a Freddie Mercury non casuale visto che Bohemian Rapsody, il film che racconta la vita del grande artista, era tra i candidati, ed è stato il film a ricevere il maggior numero di statuette, 4: miglior attore protagonista a Rami Malek, miglior montaggio a John Ottman, Sound Mixing a Paul Massey, Tim Cavagin e John Casali, e miglior sonoro a John Warhurst e Nina Hartstone.

Green Book di Peter Farrely ha vinto l’Oscar per il miglior film, storia di un’amicizia fra un afroamericano e un italoamericano, in perfetta linea con una serata i cui temi d’inclusione e d’integrazione hanno monopolizzato l’intera cerimonia. Il film ha vinto anche l’Oscar per il miglior attore non protagonista Mahershala Ali, che ha ringraziato la nonna (“la mia eroina, per tutta la mia vita”). e per la miglior sceneggiatura originale a Nick Vallelonga, Brian Currie e Peter Farrelly.

Il film racconta la storia vera dell’amicizia, nata nel 1962, fra un virtuoso afroamericano del pianoforte, Don Shirley (Ali) e il buttafuori italo americano Tony Vallelonga (Viggo Mortensen), ingaggiato dal musicista per fargli da autista e ‘risolviguai’ durante un tour negli Stati Usa del sud, dove il razzismo era ancora profondamente radicato. “Amore uno per l’altro a dispetto delle differenze – è questo il messaggio del film secondo il regista, Peter Farrelly – non ci sarebbe stato questo film senza amore, senza Viggo Mortensen e senza Marsala Ali”. Il regista poi ha ringraziato la sorella “mancata prima di iniziare le riprese ma sempre al mio fianco”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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