Dopo sette mesi di ora legale, domenica 29 ottobre tornerà l’ora solare: alle ore 3.00 si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi.
Secondo quanto rileva Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 26 marzo 2017, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato 567 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di oltre 200 mila famiglie), corrispondenti a 110 milioni di euro.
Nei mesi di aprile e ottobre si è registrato il maggior risparmio di energia elettrica: “Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più ‘corte’ in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo – dice Terna – spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poichè le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto ‘ritardo’ nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità'”. I dati dal 2004 al 2017 Nella nota di Terna si legge anche che dal 2004 al 2017 il minor consumo di energia ha comportato un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 435 milioni di euro, pari a 8 miliardi e 500 milioni di kilowattora, l’equivalente della richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna. L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 25 marzo 2018.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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