Mi alzo alla mattina, come se fosse un giorno diverso, invece no. Percorro la solita strada ghiacciata per arrivare in ufficio dopo aver oltrepassato lo ZTL del centro e il mio sguardo per pochi secondi (guido) si gira verso sinistra. E’ diventata un’abitudine istintiva.
In una bacheca ci sono affissi i manifesti dei morti per covid.
Ciò che mi spaventa è il progredire di tanti decessi con volti nuovi, quasi tutti conoscenti. Cesena non è una metropoli
Oggi, sono rimasto impietrito perchè c’era quello del mio amico carissimo amico, del mio barbiere, sin da quando ero un fanciullo, Broccoli soprannominato GHEDO. Per ragazzi di Porta Santi era stato un punto di riferimento, un secondo papà, perchè oltre al suo vero mestiere, amava il calcio, era stato tra i primi tesserati del CLUB BAR DEL PINO dedicato da mio padre nel 1967 al Cesena. Adorava talmente il pallone, che diventò per due stagioni il nostro allenatore nelle categorie amatoriali. Era in panchina sanguigno come Beppe Marchioro e con lui le partite le andavamo a vincere tutte.
Se ne è andato un grande uomo, una persona che non aveva nulla da invidiare al miglior parroco delle nostre parrocchie per come fare crescere “i figli della Chiesa”. Era un teologo e filosofo, tra una sforbiciata e l’altra.
Ci ha lasciato insieme a tante altre donne e uomini che sono preda stretta del coronavirus. Chissà dove saranno tutti questi angeli… chissà?
So solo che oggi, in questa guerra cinese (non ci sono dubbi da parte mia) le famiglie per seppellire i loro cari sono costretti a rateizzare i pagamenti anche dei funerali vista la crisi economica che cresce.
Mi limito e concludo con il dire, che se la politica è morta dentro una bara, che non è più figlia della grande Italia degli anni cinquanta in su, adesso è giunto il momento per voltare pagina, prima di vedere ogni mattina funerali e non matrimoni al Duomo
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica
