Gli effetti negativi di un “ECOLOGISMO DI COMODO” alla fine li pagheremo noi e sarà troppo tardi per porre un sostanziale rimedio!

Siamo alle solite ei fatti appena accaduti nella nostra Romagna ne sono una realistica riprova.

Erano stati assegnati i Fondi per gestire le problematiche ambientali, visto anche il ripetersi di fatti negativi sul territorio: alluvioni e terremoti, ma i GREEN hanno impedito certe opere in quanto “sconvolgevano” la vita delle nutrie che a loro giudizio pesano molto più delle vite umane e delle catastrofi causate dall’alluvione!

Per non parlare poi dei progetti idroelettrici bloccati in quanto avrebbero “disturbato” uccelli e anatre!

Non avendo nulla da fare, se non una opposizione del tutto anacronistica, l’idea di osteggiare la costruzione del Ponte di Messina, ha dato loro, la scusante di “aggredire” tale opera ingegneristica di alto livello definendola:  INUTILE – COSTOSA – NON REMUNERATIVA – RISCHIOSA e DANNOSA.

I GREEN arrivano perfino a dire che tale “opera” è contro la COSTITUZIONE in base a tre articoli della stessa:

Articolo 09: Tutela dell’ambiente e del paesaggio.

Articolo 32: Tutela della salute.

Articolo 41: Iniziativa economico privata.

I SOLONI del SAPERE, dotati di intelligenza superiore, vanno otre e sostengono anche il rischio TERREMOTI.

Essendo inoltre esperti non solo dal punto di vista tecnico ma anche economico-finanziario si spingono nei meandri del progetto, del numero dei lavoratori impiegati, della tempistica di costruzione e sull’altezza del POTE che impedirebbe il transito delle navi portacontainer, di cui solo alcune superano i 65 metri sul livello marino.

Deducono pertanto dalle loro “osservazioni” che è un’opera squalificante e si oppongono come sempre di fronte ai “grandi lavori” proposti dal Governo, di qualunque matrice sia.

L’importante per i GREEN è il NON FARE!

Li potremmo pertanto definire i “PONZIO PILATO” dell’ambiente

Il vero dramma è che in molti ancora credono alle loro “fantasie” negando così la realizzazione di strutture che favorirebbero lo sviluppo ambientale, sociale, economico e finanziario della nostra Italia!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica

Editorialista Pier Luigi Cignoli

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