Tedros Adhanom Ghebreyesus

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria di interesse internazionale. L’annuncio è arrivato oggi dal Direttore generale dell’Oms, Tedros Ghebreyesus. Ciò significa che l’epidemia di vaiolo delle scimmie è un “evento straordinario” che potrebbe estendersi a più paesi e che richiede una risposta globale coordinata. In passato l’Oms ha dichiarato emergenze per crisi di salute pubblica come la pandemia di Covid-19, l’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale del 2014, il virus Zika in America Latina nel 2016 e gli sforzi in corso per eradicare la poliomielite.

L’annuncio di Tedros è giunto al termine del Comitato di emergenza convocato dal direttore dell’Oms per valutare la situazione, dopo che “l’epidemia ha continuato a diffondersi”, arrivando ora a contare più di 16.000 casi in 75 paesi e territori e cinque decessi, rispetto ai 3.040 di un mese fa in 47 paesi.

Dalla riunione del Comitato è emerso che “il rischio posto dal vaiolo delle scimmie è moderato a livello globale e in tutte le regioni, ad eccezione della regione europea dove valutiamo il rischio come alto. C’è anche un chiaro rischio di un’ulteriore diffusione a livello internazionale”, ha aggiunto Tedros: “Quindi, in breve, abbiamo un focolaio che si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, attraverso nuove modalità di trasmissione, di cui sappiamo troppo poco e che rispondono ai criteri del Regolamento Sanitario Internazionale. Per tutti questi motivi, ho deciso che l’epidemia globale di vaiolo delle scimmie rappresenta un’emergenza sanitaria di interesse internazionale”.

In Italia 407 casi. Rezza: nessun allarmismo – Il direttore della prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza, spiega che il suo dicastero “ha già predisposto, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi”. In Italia finora ne sono stati registrati 407, con tendenza alla stabilizzazione e, dice Rezza, “la situazione è sotto costante monitoraggio ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi”.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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