C’è un presunto colpevole per l’omicidio del cuoco di Modica, Peppe Lucifora, 57 anni morto in circostanze misteriose. Era stato trovato nella sua casa, chiuso a chiave in una stanza. Era il 10 novembre del 2019.
I Carabinieri hanno arrestato il loro collega Davide Corallo, 39anni, residente a Giarratana, vicino Ragusa, ma in servizio nel Siracusano. Era tra i sospettati ed era stato anche sentito sul caso. L’arresto è stato eseguito dai Carabinieri di Modica, su richiesta del sostituto procuratore di Ragusa Francesco Riccio e su disposizione del Gip Eleonora Schininà.

Le prove del Dna
Le tracce di Dna raccolte dai Ris dei Carabinieri chiamati ad indagare, con la ricostruzione degli ultimi giorni di vita di Lucifora, avrebbero fornito elementi utili per ricondurre la presenza di Corallo in quella abitazione nell’arco di tempo del delitto. L’autopsia L’autopsia aveva stabilito che il cuoco era stato colpito con violenza tanto da fargli perdere i sensi e lo aveva soffocato strangolandolo con la mano destra. Lucifora, stando agli accertamenti, non si sarebbe difeso. Venne trovato parzialmente svestito.

La chiave e il cellulare
Ancora oggi non è stata trovata la chiave che chiudeva la stanza in cui è stato trovato morto. Scomparso anche il suo telefonino. Vennero eseguiti degli accertamenti sul suo tablet.

L’iscrizione nel registro degli indagati
Dopo una prima fase di indagini complesse, si arrivò all’iscrizione nel registro degli indagati di Corallo che il 13 febbraio venne sentito per quasi sette ore al comando provinciale dei carabinieri di Ragusa. Il Carabiniere però aveva respinto ogni accusa e si era dichiarato estraneo ai fatti. Durante le indagini furono sequestrati a Corallo tutti i dispositivi elettronici.

a cura di Sandro Mercuriali – Foto Giustizia news24

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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