E’ arrivata infine la svolta nelle indagini sull’uccisione di Vincenzo Bontà, 45 anni, e Giuseppe Vela, di 52, uccisi ieri mattina in via Falsomiele a Palermo.
Durante la notte, la squadra mobile ha fermato una coppia di coniugi assolutamente insospettabili, vicini di casa di Bontà: Carlo Gregoli, 52 anni, un geometra del Comune addetto ai servizi cimiteriali, e la moglie Adele Velardo, 45 anni, casalinga.
Secondo gli investigatori il delitto avrebbe come movente alcuni dissapori per motivi di vicinato e pertanto andrebbe esclusa la pista mafiosa ipotizzata all’inizio anche in relazione ai legami di parentela di Bontà, genero del boss Giovanni Bontade ucciso a Palermo con la moglie, Francesca Citarda, nel 1988.
La coppia continua a dichiararsi innocente. I due abitano a pochi metri dal tratto di via Falsomiele dove è avvenuto il duplice omicidio.
Ciò che li inchioderebbe sarebbe una telecamera di sorveglianza piazzata davanti al cancello di una villa che ha ripreso l’auto della coppia, un Suv Toyota, e la testimonianza di un’automobilista di passaggio.