Un paziente spara in ospedale, il killer voleva uccidere il medico che lo aveva operato

Il killer della strage di Tulsa ha ha aperto il fuoco con un fucile semiautomatico Ar-15, acquistato il giorno stesso della sparatoria, ma soprattutto era un paziente della stessa clinica, che lamentava dolori dopo essersi sottoposto recentemente ad una operazione chirurgica: lo ha riferito il capo della polizia locale in una conferenza stampa, che ha aggiunto che tra le vittime, c’è anche medico che lo aveva operato.

La nuova sparatoria negli Stati Uniti dopo quella di Uvalde in Texas, ha fatto registrare cinque morti e 10 feriti nei pressi dell’ospedale St. Francis Hospital.
L’aggressore è un afroamericano fra i 35 e i 40 anni, che voleva colpire un medico all’interno della struttura. Dopo aver freddato quattro persone si è suicidato.

Richard Meulenberg, il capitano della polizia di Tulsa, ha definito “catastrofica” la scena apparsa all’arrivo degli agenti sul posto, il Natalie Medical Building, all’interno del campus dell’ospedale St. Francis. La struttura ospita la Warren Clinic, un centro di chirurgia ambulatoriale e un centro di salute del seno.
L’episodio si e’ verificato intorno alle 17 di ieri (ora locale) con l’uomo armato che ha sparato con entrambe le armi al secondo piano del Natalie Building.

La timeline della strage, secondo la polizia.
I funzionari di Tulsa hanno ricostruito la sequenza temporale degli eventi che hanno portato all’assalto.

Il 19 maggio
Il killer era andato in ospedale per un intervento chirurgico alla schiena, ed è stato rilasciato cinque giorni dopo, il 24 maggio

Il 31 maggio 
L’uomo si è recato di nuovo in clinica per ricevere ulteriori cure post-operatorie

Il 1 giugno 
Alle 14.00 (ora locale), l’uomo ha acquistato un fucile semiautomatico AR-15. In precedenza (il 29 maggio) aveva già acquistato una pistola semiautomatica, calibro 4.0
Alle 16.52, una persona dell’ospedale – che era in video chat, fuori sede, con un medico sul posto – ha chiamato i servizi di emergenza sanitaria, dicendo che il dottore le aveva detto di chiamare i servizi di emergenza, perchè c’era stata una sparatoria.

Alle 16.53, la polizia ha ricevuto la chiamata ai servizi di emergenza sanitaria per “un tiratore in un edificio”. Successivamente le forze dell’ordine hanno continuato a ricevere più telefonate, più specifiche, sul fatto che l’assassino si trovava al secondo piano dell’edificio Natalie nel campus del St. Francis Hospital.

Alle 16.56, sono arrivati ​​i primi agenti di polizia di Tulsa: i poliziotti sono entrati nell’edificio al primo piano e si sono diretti al secondo piano, sulla base delle informazioni ricevute, mentre salivano hanno udito uno sparo, secondo la polizia “Era l’ultimo colpo di pistola, con il sospetto che si è tolto la vita”.

Lo sparo alle 16.58, circa 39 secondi dopo che i primi ufficiali erano entrati nell’edificio.

Si tratta dell’ennesima sparatoria registrata negli ultimi giorni negli Stati Uniti, dopo quella di Uvaldein Texas (21 morti, di cui 19 bimbi) e di Buffalonello Stato di New York (10 morti).

A cura di Elisabetta Turci – Foto AP

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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