Il 27 gennaio 1945, l’esercito sovietico entrò nel campo di sterminio di Auschwitz, e scoprì un orrore che avrebbe investito il mondo intero. Oggi, si celebra il “Giorno della Memoria”, per non dimenticare la Shoah, il genocidio del popolo ebraico. In tutto il mondo ci saranno iniziative per mantenere vivo il ricordo di una delle pagine più buie della storia contemporanea.

Il premier Benyamin Netanyahu, primo ministro d’Israele, ieri sera ha dichiarato: “In Europa e altrove gli ebrei sono di nuovo colpiti per il solo fatto di essere ebrei. Nel mondo le comunità ebraiche vivono in una paura crescente”.

Queste parole si riferiscono a quanto recentemente accaduto al popolo ebraico. “Assistiamo – ha aggiunto in un videomessaggio postato su Facebook – ad un antisemitismo diretto contro i singoli ebrei. Vediamo un odio collettivo contro gli ebrei, contro lo Stato ebraico”. Netanyahu ha addossato la responsabilità agli estremisti islamici che “incorporano il più oltraggioso antisemitismo nelle loro dottrine omicide. L’abbiamo visto a Gaza, a Raqqa e a Teheran”.

Ma non solo, il premier israeliano ha puntato il dito anche contro “rispettati opinion leader dell’occidente che hanno cominciato ad infettarsi con l’odio verso il popolo ebraico e Israele”. “Israele – ha spiegato – è fatto oggetto delle stesse calunnie e degli stessi libelli che sono stati rivolti contro il popolo ebraico fin da tempi immemori. Ma oggi non siamo più un popolo alla ricerca senza sosta di un posto sicuro. Non siamo più un popolo senza potere che elemosina dagli altri la propria protezione. Oggi siamo un popolo indipendente e sovrano nella sua patria natale”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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