C’è un’altra epidemia, oltre a quella del Covid-19, che sta colpendo l’Europa in maniera più subdola. È quella del sovrappeso e dell’obesità, che secondo le ultime stime causerebbero oltre 1,2 milioni di morti all’anno e sono tra i principali fattori di rischio per le malattie non trasmissibili. Il nuovo rapporto dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità evidenzia la situazione tutt’altro che rosea nei Ventisette, dove nel complesso i due disturbi alimentari sarebbero responsabili di più del 13% dei decessi.

Il 59% degli adulti in Europa è sovrappeso o obeso, così come quasi un bambino ogni 3, con incidenza leggermente più alta per i maschi. Tra i piccoli under-5, il 7,9% soffre di un eccesso di peso, percentuale che sale all’11,6% nella fascia d’età 5-9 anni per l’obesità e al 29,5% per il sovrappeso. E in età adulta i tassi di obesità arrivano a toccare il 23%, quasi una persona su 4.

L’Italia è maglia nera in questa triste classifica, aprendo la lista per i bambini tra i 5 e i 9 anni: quasi il 45% sono sovrappeso includendo gli obesi, che contano per oltre il 17% della popolazione di riferimento. Secondo posto per la Grecia, con tassi molto simili ai nostri. Obesità e sovrappeso, come ricorda l’Oms, sono associate ad una varietà di malattie, compresi i circa 200mila nuovi casi di cancro annuali. Si stima che questi disturbi siano all’origine di circa il 7% degli anni totali che i cittadini europei vivono con disabilità. Ma si prevede che in alcuni Paesi l’obesità supererà il fumo come fattore di rischio per il cancro prevenibile, dopo l’ipertensione e i rischi alimentari.

E si è rilevato anche come essa sia legata a maggiori morbilità e mortalità del Covid-19, mentre è aumentato tra bambini e adolescenti l’indice medio di massa corporea durante gli anni della pandemia.

Per contrastare il dilagare di sovrappeso e obesità l’Oms ha sollecitato gli Stati membri ad adottare misure efficaci (come tassare le bevande zuccherate o facilitare l’accesso ai servizi dedicati alla salute alimentare) in grado di incentivare migliori abitudini alimentari e di aumentare l’attività fisica a partire dalla più tenera età.

A cura di Lorenza Benzi – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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