GIORGIO PALU AIFA

Sui vaccini c’è stato un netto cambio di passo da parte del governo Draghi. Lo ha detto il presidente dell’Aifa Giorgio Palù a ‘Mezz’ora in più’ su RaiTre. “E’ il combinato disposto tra un generale degli alpini, esperto di logistica, che ha preso in mano la crisi con decisione e un primo ministro altrettanto esperto di economia, che sa fare i conti e ha subito colto quale era la priorità, ovvero coprire gli anziani”.

Il vaccino Astrazeneca “non è stato vietato, non è controindicato neanche per i più giovani. L’indicazione, il suggerimento è per gli over 60, né più né meno di quello che ha fatto la Germania e la Spagna, mentre in Francia hanno dato indicazioni per gli over 55”

Tutto questo “riflette l’organizzazione che si è data la comunità europea. Da sempre sulla sanità dà dei principi ma ha lasciato ai singoli governi le singole decisioni, l’Ema non può che dare raccomandazioni”.

“L’approccio che ha l’Aifa su AstraZeneca è di quello di tipo cautelativo in base ai dati che si producono di volta in volta”, ha detto Palù. “L’indicazione che abbiamo dato in Italia – ha spiegato – è stata quella di un approccio cautelativo e abbiamo consigliato come preferenziale la somministrazione dai 60 anni in su”. “Del resto questa fascia – ha aggiunto Palù – è quella dei soggetti più esposti al rischio. Il 65% della mortalità e sugli ottantenni, al di sotto dei 50 anni il rischio è sotto l’1%. Dai 60 anni in su il rischio è del 3%”. “Sia l’Ema che l’Oms non hanno posto restrizioni alle somministrazioni di AstraZeneca – ha sottolineato – si può fare dai 18 anni in su. Se un giovane vuole vaccinarsi lo può fare. E’ solo un suggerimento per un’età preferenziale”.

A cura di Silvia Camerini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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