Siamo in attesa di chiudere il 2022 con lo sguardo profondo rivolto all’invasione della Russia in Ucraina; il calcio, durante le festività natalizie è quasi scivolato via, in tutti i campionati, in ogni girone. Certo, non sono mancati i mondiali in Qatar con l’Argentina di Lionel Messi che ha alzato la coppa del Mondo nel paese più ricco, dove anche i cammelli dei principi arabi sono stati partecipi all’evento. L’anno che sta per terminare oltre alla terribile guerra dentro il cuore di Kiev, ha anche lasciato le sue “parodie di morte” altrove.

I regnanti Filippo e Elisabetta II, già risorti, hanno definitivamente chiuso il libro di una bellissima e lunga storia d’amore. E, poi Pelé la leggenda, l’altro re, nella mani di Dio, che ritrova dopo due anni Maradona in Paradiso.

Un anno pandemico da dimenticare, da gettare alle ortiche, da cancellare.

Si riparte, con molte speranze, è ciò che tutti ci aspettiamo quando la terra simula la sua vecchiaia avanti di un anno. E tra le aspettative aprendo la porta bianconera del cavalluccio, la prima in assoluto, l’8 gennaio è quella di battere il Rimini. Nonostante del derby non ti devi mai fidare, perché in gioco non ci sono solo i punti, ma la dignità e l’orgoglio della maglia che indossi.

I derby sono come i gatti neri quando ti attraversano la strada prima del giungere, se sei appena scaramantico, stanne certo che invece di mettere la palla in fondo al sacco prendi il palo o colpisci la traversa perché la sfiga ti perseguita. Se, invece rimani dell’idea che non te ne importa nulla, allora è la volta buona che la Dea Bendata ti assiste; insomma, fa l’effetto contrario.

Rimini-Cesena al Romeo di quasi un anno fa per la squadra di Mimmo Toscano è stato come un pàtè francese; strada facendo, ha fatto venire il fegato ingrossato ai biancorossi. Ora, dopo il passaggio dei Re Magi, i bianconeri dovranno salire sulla carrozza d’orata per non perdere di vista la regina chiamata Reggiana.

La sfida si prospetta insidiosa, per molteplici motivi, ma uno in modo particolare: scrivere un pezzo di storia a proprio favore ai danni del più grande nemico che incontri durante un campionato di calcio.

Lo abbiamo già scritto nel girone d’andata: i derby si vincono non si giocano. Il Cesena è chiamato a riproporre lo stesso risultato ottenuto in uno stadio decrepito, ciò per mantenere indenne il passo solitario di Mosè e scrivere sulle tavole: “Miracolo serie B!

Altrimenti, sarebbe fattibile profilare il fatto che gli americani potrebbero rientrare definitivamente a New York a masticare il chewing gum senza zucchero perché l’investimento non ha portato i frutti sperati, quelli che dal nulla sapeva commercializzare al meglio un certo Dino Manuzzi!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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