Quanto ci ha messo Stephan El Shaarawy a rispondere di si alle proposte “faraoniche” dello Shanghai Shenhua, che gli ha offerto qualcosa come 16 milioni circa, netti a stagione, per un contratto di tre anni?
Lui dice di essersi preso molto tempo per riflettere e decidere, e sarà così certamente, ma noi quanto ci avremmo messo per dare una risposta ai cinesi, se infilati nelle sue mutande?
Nella lettera di saluto ai tifosi romanisti, il “Faraone” scrive di andarsene con rammarico, ed anche questo sarà vero, ma dopo quanto tempo avrà calcolato che con quello che guadagnerà in una settimana ci compera l’ultimo modello, dell’edizione limitata, della Ferrari, mentre la maggior parte di noi, poveri tifosi che gli hanno lasciato un vuoto nel cuore, fatichiamo ad arrivare a fine mese e della stessa rossa di Maranello possiamo comperarci il modellino nella scala 1:100.000?
In fin dei conti vuoi mettere quante cose, il poverino, lascia in Italia? L’amore per e dei tifosi innanzi tutto, una squadra come la Roma, protesa verso un futuro di grandi vittorie, una città ed un Paese che gli hanno regalato i suoi giorni e le soddisfazioni di vita e professionali più belle, e poi la Nazionale, con Europei e Mondiali da giocare e magari vincere; in fin dei conti tutte cose che uno che compirà 27 anni ad ottobre mica lascia a cuor leggero…
…e per cosa poi? Per i soldi? Ma dai, su, milione più, milione meno, avrebbe guadagnato tanti soldi anche in Italia …. però, a pensarci bene, 16-milioni-16 netti a stagione …. non fanno venire l’acquolina in bocca? Che dite?
Così si scrive una bella letterina strappalacrime, poi si prende un aereo e quando si scende è come in Italia: un po’ di tifosi festanti ad attenderti, un bel mazzo di fiori, la classica sciarpetta al collo, rilasci le solite dichiarazioni d’amore trite e ritrite ed anche se non capisci nulla di cosa dicono intorno, pensi ai 48 milioni che metti in tasca e …. tanti saluti a tutti!
Il calciatore italiano più pagato, davanti ad altri due emigranti che proprio fenomeni del pallone non sono mai stati, ovvero Graziano Pellè e Sebastian Giovinco, il primo alto e grosso, che al pallone da del “voi”, se va bene; il secondo piccolo e mingherlino, che qualche confidenza in più con il cuoio ce l’ha, ma che da “Formica atomica” è finito per diventare la riserva della riserva ….
Tu chiamali stupidi questi tre, e poi di cosa stupirsi? C’è stata gente ben più forte che prima di loro è andata a raccogliere soldoni in posti dove il pallone era una cosa quasi sconosciuta; Pelè, Chinaglia, Best, Beckenbauer, persino Bettega e Del Piero, sono andati a raccogliere soldi dove i pensionati li facevano e li fanno giocare al pallone invece che a tresette o alle bocce!
Diciamocelo, e senza fare noi i fenomeni; al loro posto avremmo preparato la valigia dopo un secondo e semmai il problema è che a noi nessuno ha fatto certe proposte, anche se per giocare come Pellè ….
Come dice il proverbio? “L’importante è la salute”, che sarà vero in assoluto, ma certo che con 48 milioni in tasca, vuoi mettere che anche la salute ha tutto un altro “sapore”?
Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani