È di dodici poliziotti feriti dal lancio di oggetti e bombe carta ad opera di persone con i volti coperti da cappucci e maschere antigas il bilancio provvisorio dei disordini in Val di Susa, in prossimità del cantiere di San Didero. L’autostrada A32 è stata temporaneamente bloccata per gli scontri e poi liberata, mentre proseguivano i disordini sul lato della statale, dove sono presenti un migliaio di manifestanti, che tentano di sfondare la recinzione e i cancelli del cantiere anche mediante mediante l’utilizzo di un ariete artigianale in cemento. La polizia continua a rispondere con l’utilizzo di idranti e lacrimogeni.

Al corteo hanno partecipato circa duemila persone, tra questi anche gli attivisti Fridays For Future.

Scontri No-Tav in Val di SusaScontri No-Tav in Val di Susa

Secondo la ricostruzione della questura di Torino, i disordini sono scoppiati dopo l’arrivo a San Didero del corteo partito nel primo pomeriggio dal campeggio di Venaus dove è in corso il Festival Alta Felicità e dopo che questi hanno cercato di forzare il cantiere dell’alta velocità, sia al varco posto sul lato della statale sia nella zona est, a ridosso dell’autostrada, lanciando petardi, artifizi pirotecnici e sassi verso la polizia a protezione del sito.

Circa una trentina di attivisti travisati e armati di scudi di plexiglass hanno prima tentato con delle corde di tirare giù la concertina di filo spinato per danneggiare la protezione dell’area di cantiere, poi hanno lanciato petardi e altro materiale esplodente contro le forze dell’ordine presenti all’interno dell’area. Un operatore della Digos della polizia è rimasto ferito a una gamba da un’esplosione. Tutto questo mentre gli altri manifestanti applaudivano e gridavano slogan contro la polizia.

Il Festival Alta Velocità, vede tra i promotori principali il centro sociale Askatasuna, con 28 tra leader e attivisti che hanno ricevuto proprio in questi giorni il rinvio a giudizio, di cui 16 accusati di associazione per delinquere, anche per fatti violenti contro i cantieri valsusini.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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