Il costo della vita degli italiani nell’ultimo anno per l’impennata dei prezzi sui beni e servizi sta ponendo una circostanza dura per le loro tasche.

Da uno studio di Nomisma, si evidenzia che il 13% delle famiglie italiane vede il proprio reddito insufficiente per fare fronte alle necessità primarie, come le spese irrinunciabili: generi alimentari, oppure quelle legate alla casa come l’affitto, il mutuo in forte crescita, le bollette. A fianco di queste, c’è poi un 43% di famiglie che valuta la propria condizione reddituale appena sufficiente.

Tra le categorie più fragili spiccano i giovani senza una occupazione, le famiglie numerose con figli piccoli e le famiglie che si prendono cura di persone non autosufficienti come gli anziani genitori a baso reddito pensionistico.

L’impennata dell’inflazione ha contratto fortemente il potere di acquisto, più della metà degli intervistati ha visto aumentare le bollette energetiche di oltre il 50% rispetto ai livelli di un anno fa, con il 16% che dichiara di aver avuto molte difficoltà nel pagare le utenze: di questi il 4% ha accumulato ritardi nei pagamenti come i prestiti. Per far fronte ai rincari energetici le famiglie hanno dovuto innanzitutto comprimere le spese ritenute “superflue, vale a dire quelle per il tempo libero, per le attività culturali e per quelle sportive, oltre l’abbigliamento personale.

Il 39% delle famiglie che si è dichiarata in difficoltà nel pagare le bollette ha dovuto ridurre anche spese basilari come quelle sanitarie, il 31% ha tagliato le spese in istruzione mentre il 27% ha manifestato difficoltà nel pagare il mutuo o l’affitto della propria abitazione. E volgendo lo sguardo ai prossimi mesi, il numero di famiglie che teme di poter incontrare forti difficoltà nel pagare le utenze sale al 24%.

Simone Tripodi

Il Direttore responsabile Simone Tripodi – Foto Imagoeconomica

Il Direttore Simone Tripodi

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