Niente al mondo è in grado di affascinare e inquietare il genere umano come il fondale dell’Abisso Challenger, il punto più basso della Fossa delle Marianne scoperto negli anni Cinquanta. Qui, infatti, gran parte della zona ci rimane ancora oscura e l’assenza di informazioni scientifiche permette di fantasticare su un mondo popolato di mostri in grado di mettere in discussione le più basilari leggi della natura fino ad ora date per certe.

Le perlustrazioni continuano a ritmo sostenuto, ma gli esploratori che ci sono stati – tra cui anche James Cameron in solitaria – ci hanno restituito davvero poche certezze: ecco tutto quello che sappiamo.

Cos’è la Fossa delle Marianne

La Fossa delle Marianne – o, in inglese, Mariannes Trench – è il punto più profondo del mondo e uno dei luoghi ancora meno visitati della Terra. Questa depressione oceanica, infatti, si configura come un dislivello sul fondo dell’Oceano dalla forma ad arco lungo 2.500 chilometri e profondo circa 11.000 chilometri situato tra Giappone, Filippine, Nuova Guinea e le isole Marianne nell’Oceano Pacifico. Si trova dunque nel punto di incontro tra due placche tettoniche (quella del Pacifico e quella delle Filippine) e presenta – in realtà come tutte le fosse sottomarine del mondo – una grande quantità di vulcani coperti dall’acqua.

A cura di Claudio Piselli – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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