Nord Italia nella morsa dello smog: dopo la Lombardia, anche Piemonte e Veneto devono fare i conti con un accumulo oltre le soglie di polveri sottili inquinanti e con le conseguenti limitazioni nella circolazione delle auto. A Torino e in 11 Comuni dell’area metropolitana, oltre ad Alessandria e Novi Ligure, è stato predisposto il blocco per le auto Euro 5 diesel immatricolate prima del primo gennaio 2013 e per i veicoli a benzina Euro 1. In Veneto l’allerta arancione emanata in quasi tutta la Regione, fatta eccezione per le città di Belluno e Verona, ha fatto scattare automaticamente – fino al nuovo bollettino Arpav previsto per il 9 gennaio – il divieto di circolazione per alcuni modelli di veicoli privati e commerciali a benzina e a diesel. In Lombardia, infine, restano valide nelle province di Milano, Cremona, Lodi e Mantova le misure anti inquinamento adottate lo scorso 3 gennaio in seguito all’aumento dei livelli di Pm10, complici i fuochi d’artificio di Capodanno e le condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo degli inquinanti.

Torino da 10 giorni sopra la soglia massima
La cappa di smog non ha ancora dato tregua al capoluogo piemontese e ai Comuni della sua area metropolitana: da ormai dieci giorni, dal 27 dicembre, il livello delle micropolveri nell’aria ha superato i 50 microgrammi al metro cubo, mantenendosi costantemente sopra tale soglia. Le limitazioni al traffico sono passate dunque al livello emergenziale rosso per la prima volta dal primo ottobre scorso, data in cui sono entrati in vigore i provvedimenti sulla qualità dell’aria previsti dall’accordo di Bacino padano. Il blocco dei diesel Euro 5 scatterà tutti i giorni dalle 8 alle 19, dal 7 al 9 gennaio, mentre per i veicoli commerciali dello stesso tipo il divieto sarà in vigore dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19. Le limitazioni permanenti in vigore riguardano, invece, gli autoveicoli di classe Euro 0 (a benzina, diesel, metano e gpl) sia per il trasporto persone, sia per il trasporto merci, fermi 24 ore su 24 compresi i giorni festivi per tutto l’anno, e per i diesel il divieto è stato esteso agli Euro 1. I motocicli con le stesse classi emissive non potranno invece circolare fino al 31 marzo prossimo. I veicoli diesel Euro 2 ed Euro 3 non potranno viaggiare dal lunedì al venerdì tra le 8 e le 19 (il divieto è valido tutto l’anno per gli Euro 2, solo fino al 31 marzo 2020 per gli Euro 3). Il prossimo 9 gennaio il nuovo rilevamento curato da Arpa Piemonte stabilirà se il blocco dei diesel Euro 4 ed Euro 5 potrà essere revocato o meno.

In Veneto crisi aggravata dai roghi dell’Epifania
In Veneto il divieto di circolazione vale per i veicoli a benzina Euro 0 e 1 e per i diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4 (diesel Euro 0, 1, 2, 3 per i veicoli commerciali), oltre che per motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi non catalizzati immatricolati prima del primo gennaio 2000 e non conformi alla direttiva 97/24/C. A far scattare l’allerta smog ha contribuito anche la tradizione dell’Epifania dei cosiddetti “Panevin”, i “roghi della Befana” organizzati per festeggiare il 6 gennaio. A Padova, Venezia e Treviso proprio per effetto di questa pratica, e delle decine di pire innalzate, si sono conteggiati livelli di Pm10 tra gli 80 e i 100 microgrammi per metro cubo, con picchi di 120 e 130 in alcune aree dei principali centri urbani. Scettico sulle responsabilità di questa tradizione il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Che respirare il fumo non faccia bene siamo d’accordo, ma dire che la tradizione è responsabile di tutti i mali, questo decisamente no – ha detto – I medici hanno assolutamente ragione a dire che il fumo fa male, ma io posso citare molti medici che vengono regolarmente ai Panevin, manifestazioni ancestrali organizzate da associazioni, scout, Pro Loco, gruppi di volontariato e alpini. Questa si chiama identità”. Forse, ha aggiunto il governatore del Veneto, “si tratta solo del dibattito di qualche partito”. Con lui anche il vicesindaco di Padova, Arturo Lorenzoni: “Più che agire su fatti episodici – ha dichiarato – dobbiamo agire sull’ordinario e sulle fonti di emissioni continuative”.

A Milano tregua insufficiente
Nonostante la tregua concessa dallo smog nella giornata del 5 gennaio, anche a Milano la situazione resta grave e non sussistono ancora le condizioni per revocare i divieti temporanei di primo livello scattati lo scorso 3 gennaio, quali lo stop alla circolazione dei motori Euro 4 diesel. Divieti ancora più rigidi a Cremona, dove a restare fermi sono anche i veicoli commerciali: in città e in provincia sono infatti state applicate le misure temporanee di secondo livello, dopo 10 giorni consecutivi di polveri sottili oltre soglia. Sono invece stati revocati i divieti analoghi in vigore nelle province di Pavia, Bergamo e Monza, dove dal 7 gennaio hanno ripreso a circolare i diesel Euro 4.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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